La giornalista Daniela Prezioni al Liceo Giordano Bruno
di Giuliana Mori---21-03-2025
Il giornalismo al tempo dei social: l’era x della politica, l’ora x dell’informazione.

Analisi attenta e puntuale quella svolta da Daniela Preziosi, inviata parlamentare del quotidiano Domani, all’incontro presso il Liceo Giordano Bruno di Roma davanti agli studenti di quarte e quinte classi, ai quali ha ricordato che i giornalisti da sempre non godono di buona fama e a conferma di ciò ha citato la frase di Mark Twain “Se non leggi i giornali non sei informato, se li leggi sei male informato”.
Ripercorrendo la storia del giornalismo italiano, dal primo giornale nato nel 1848 a seguito della nascita del primo Parlamento italiano a Torino, alle successive Gazzette politiche della fine dell’Ottocento subito dopo l’unità d’Italia, promulgate dai vari Ministeri degli Interni per informare la popolazione sulle attività del governo, ai resoconti dei giornalisti parlamentari, che nei corridoi di palazzo Montecitorio intervistano deputati e ministri, la relatrice ha voluto dimostrare come la pratica del giornalismo si sia sviluppata attraverso una lenta evoluzione che ha permesso loro di svolgere quel ruolo di intermediazione tra potere politico e società civile tanto necessario nei paesi democratici.
Nel 1992, con la stagione di Tangentopoli, fenomeno di corruzione politica che provoca la scomparsa dei partiti politici storici e la nascita di nuovi partiti, con l’ascesa al potere di Silvio Berlusconi, proprietario di tre reti televisive, che diventa Presidente del Consiglio, la figura del giornalista inizia ad essere vissuta come un fastidio, come un ingombro e un intralcio. Inizia così la stagione dell’informazione fatta nei video, mandati in onda dalle emittenti pubbliche e private, in cui il premier racconta le sue attività senza le intermediazioni dei giornalisti che facciano domande o pongano questioni.
A seguire l’avvento delle nuove tecnologie, dei computer e di internet che modificano il sistema delle comunicazioni, lo rendono più veloce nella ricezione e più variegato nelle modalità di essere informati. L’introduzione dei social media poi, Twitter, ora denominato X, Facebook, Instagram stravolge la possibilità di ricevere e produrre informazione e permette ad Elon Musk, proprietario di X, di dire “You are the media now”. Anche i politici colgono questa opportunità e comunicano su X con messaggi video in cui parlano da soli senza alcun giornalista che faccia domande o chieda conto di quanto deciso o fatto. Anche l’intelligenza artificiale, che può produrre articoli senza l’intervento umano, o addirittura giornali, come ha fatto la scorsa settimana il quotidiano Il Foglio, va nella direzione in cui si riduce la presenza di professionisti addetti alla comunicazione.
Alle domande degli studenti se si debba diffidare dei social o se ci sia la possibilità di intervenire con leggi o regolamenti, Daniela Preziosi risponde che non è necessario diffidare dei social, più utile invece allenare la mente a sviluppare un forte senso critico e a verificare sempre le fonti da cui provengono le informazioni. Rispetto al problema di intervenire sui social mediante una regolamentazione la relatrice riferisce che è molto difficile fare ciò perché la trattativa si svolge con privati, i quali non hanno alcun interesse ad essere regolamentati.
Foto di Marina Del Manzo