Sviluppare le condizioni per una deterrenza dissuasiva
di Letizia Basili---12-03-2025
Segnalo un post su FB di Enrico Mentana in cui sottolinea l'urgente necessità dell'Europa di arrivare a difendersi autonomamente da attacchi esterni dopo il dichiarato disimpegno americano:

Vediamo di intenderci: dire che l'Europa è un'area di pace, quasi fosse un suo stato di natura, vuol dire fingere di dimenticare che entrambe le guerre mondiali scoppiarono in Europa, scatenate da stati europei, e ebbero l'Europa come teatro principale; e che i successivi 80 anni di pace sono stati garantiti non da un nuovo anelito pacifista, che c'è stato e rimane ammirevole, ma dall'alleanza militare euroamericana della Nato, fino al 1989 in contrapposizione con il blocco comunista del Patto di Varsavia, all'insegna della deterrenza nucleare, non dei ramoscelli d'ulivo. Cosi l'Urss ha potuto reprimere 'in casa sua' le rivolte d'Ungheria (1956) e di Cecoslovacchia (1968). Dopo la fine dell'Urss la guerra Nato-Serbia per il Kossovo, e l'invasione russa della Georgia (2008) già ci fecero capire che la pace in Europa era una condizione relativa. Tre anni fa l'invasione putiniana dell'Ucraina ha riportato appieno la guerra in Europa, e ora l'evidente disimpegno dell'America trumpiana ci costringe a rinunciare alla comoda protezione sotto l'ombrello della Nato, quella che fece dire a Enrico Berlinguer 'Mi sento più sicuro stando di qua'. Adesso l'Europa ha bisogno di un suo proprio ombrello, per continuare a preservare la pace. 'Mettete dei fiori nei vostri cannoni', gridavamo 50 anni fa. Vale ancora: però per farlo ci vogliono i fiori, ma anche i cannoni.
Enrico Mentana
11 mar 2025