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Gli studenti dell'Istituto Galilei in visita ai Laboratori di Fisica di Frascati
di Mariella Di Falco---10-03-2025 | |
il 25 febbraio abbiamo accompagnato quattro classi dell’ ITIS Galileo Galilei a visitare i Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Erano tutte seconde classi del Liceo Scientifico – Opzione Scienze Applicate. La visita è iniziata nell’aula magna dell’INFN, dedicata a Bruno Touschek, un fisico austriaco di ascendenza ebraica, scampato ai campi di concentramento, cui si deve l’idea dell’acceleratore di particelle. Una giovane tecnologa, Eleonora, ha presentato la struttura, attraverso la proiezione del video “Alla scoperta del laboratorio di Frascati”, nel quale si raccontavano le tappe principali dell’Istituto, intrecciate con cenni generali di fisica delle particelle e degli strumenti tecnici progettati per il loro studio, i cosiddetti acceleratori. Queste importantissime macchine sono di due tipi: lineare e circolare; nella sede di Frascati vi sono entrambi i tipi. Gli studenti sono stati coinvolti, con domande cui si poteva rispondere inquadrando con il cellulare un QR code proiettato sullo schermo. La partecipazione è stata elevata e il risultato della correttezza delle risposte era disponibile immediatamente, con grande soddisfazione dei ragazzi. ![]() Dato il suo peso considerevole l’anello è conservato in giardino, protetto da un gazebo. Dopo Ada è stato progettato un altro acceleratore di maggiore potenza, denominato Adone, che è stato attivo dal 1969 al 1993. Ad Adone è subentrato Dafne, un acceleratore di particelle (elettroni) di nuova concezione, che ha permesso lo studio di fenomeni rari. L’acceleratore è composto da due anelli lunghi circa 100 metri. Nell’acceleratore circolare si produce la cd. “luce di sincrotone” che è la radiazione emessa da particelle cariche accelerate (che viaggiano a velocità relativistiche). Questa radiazione ha una elevata luminosità e lunghezza d’onda ed è, per queste sue caratteristiche, ideale in medicina per studiare cellule e tessuti ed è utilizzato anche nel campo dell’arte, perché permette di vedere cosa si cela dietro una immagine dipinta. Il suo uso e le sue caratteristiche possono essere riassunte nella formula: “Per rendere visibile l’invisibile” Infine, presso l’INFN è stato in funzione, dal 1995 al 2017, NAUTILUS, un rivelatore di onde gravitazionali per osservare e studiare i collassi gravitazionali con formazione di stelle di neutroni o buchi neri. Considerazioni finali: anche se il livello di conoscenza richiesto per capire a fondo il lavoro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i macchinari ideati e presenti presso l’Istituto è piuttosto elevato e forse non tutto è stato compreso fino in fondo, rimane il fatto che il coinvolgimento dei giovani è un passo importante per trasmettere la passione per la ricerca teorica di base, con le importanti possibili applicazioni che ne possono derivare. ![]() ![]() | |