![]() |
Una piazza per l'Europa
di Carlo Mari---28-02-2025 | |
Premetto: non sono il portavoce di Michele Serra, nemmeno sa che esisto!! Però… Europa. Ne parliamo sempre in Associazione. La abbiamo come valore strategico anche nel nostro Statuto fondativo. Ne parliamo continuamente nelle scuole dove andiamo con i nostri progetti a incontrarci con i giovani. Europa. Un ideale, un sogno di quando la mia generazione era giovane. Su “La Repubblica” di oggi in home page leggo un articolo di Michele Serra: “Una piazza per l’Europa”. E’ un articolo generoso, sognante, appassionato, ma anche realistico. Perché è così, come dice lui. È una fase politica, socioeconomica e culturale epocale. Un vero passaggio della Storia. Verso il futuro, che avrà il profilo che gli sarà dato da chi prevarrà. Democrazia o Autocrazia, Libertà o Controllo, Cittadini o Sudditi, Solidarietà o Opportunismo, Apertura o Chiusura, Umanità o No. E in tutto questo scenario l’Europa ha e avrà un ruolo. Comunque. Non mi illudo, ma è certezza che un ruolo lo avrà… anche se perderà. Anzi, soprattutto se perderà. Perché con tutti i suoi limiti ed errori storici, appunto – storicamente - è nata non per “truffare” qualcuno, ma da una tragedia devastante come la seconda guerra mondiale. E’ nata non per “truffare” – come è stato detto in questi giorni da qualcuno molto in alto – ma per un sogno di Umanesimo, in un continente che era stato motore e protagonista di due guerre mondiali (e non solo), e che da un’isoletta sperduta nel Mar Tirreno, Ventotene, lanciava un grido: Eros o Thanatos. Delle due, l’una. E non era un sogno: era realismo profondo, e pragmatico. Michele Serra sa tutto questo e sul suo quotidiano oggi lancia lo stesso grido. Fatto di sogno – lo dice lui stesso, consapevolmente - ma fatto anche di pragmatico realismo. Delle due l’una: o l’Europa conterà perché si impegna, si muove, partecipa, in nome e per conto delle idee per cui è nata. Oppure l’Europa conterà perché… sconfitta. Tertium non datur. Allora, per favore, leggete, se non lo avete già fatto, l’articolo (non metto il link: almeno ognuno compia lo sforzo di aprire il giornale e cliccare sull’articolo); leggetelo. E spero lo leggiate con affetto, emozione e realistica condivisione. L’Europa siamo noi. Dobbiamo essere noi. Grazie | |