Al Visconti videoconferenza del DG della RAI Roberto Sergio
di Giuliana Mori---06-02-2025
Rilevante e di particolare interesse la videoconferenza di giovedì 30 gennaio, tenuta dal Direttore Generale Corporate della RAI Roberto Sergio, che ha avuto luogo nella sede del Liceo Visconti di Roma.
Oggetto iniziale di riflessione è stato aver considerato l’azienda RAI nella sua identità di servizio pubblico, che come tale è regolato dall’EBU, European Broadcasting Union, che garantisce la certificazione di qualità.
Il relatore si è soffermato poi a descrivere i principi che orientano le attività della RAI, azienda complessa e diversificata, che tiene conto di aspetti di democraticità, quali ricerca della verità, trasparenza, correttezza nell’utilizzo delle fonti, pluralismo, di inclusione, che significa rappresentare tutte le componenti della società senza escludere nessuno, di cultura, nel valorizzare il patrimonio artistico e la memoria storica del paese e nell’incentivare l’apprendimento, di tecnologia, nell’innovazione continua delle strumentazioni, di economia, nel rispetto dei vincoli di bilancio.
Punto di forza dell’azienda, sempre secondo il relatore, è la considerazione delle capacità professionali di tutto il personale, ad ogni livello e per ogni qualifica, costantemente formato e aggiornato nell’evoluzione del proprio profilo lavorativo e caratterizzato da un forte senso di responsabilità. Nel caso di capacità manageriali, orientato a costruire lavoro di equipe.
Caratteristiche del processo aziendale sono la mobilità del personale e la diversificazione delle attività, da cui ne scaturiscono la disarticolazione della professione e l’arricchimento delle competenze. Ad esempio competenze relative ai big data, all’intelligenza artificiale, alla cyber security e alla lettura dell’audience. Tutto ciò in una continua crescita professionale e in una creazione di nuovi profili.
Alla domanda di uno studente, su quale sia la differenza tra la RAI del passato e quella del presente, Roberto Sergio risponde che sostanzialmente non è cambiato nulla, tranne per il fatto che prima un giornalista leggeva molti quotidiani per formarsi un’idea e scrivere un articolo, ora ha a disposizione numerose fonti e piattaforme digitali.
Ad un’ulteriore domanda, su quali siano le competenze di un giornalista, il relatore risponde la capacità di discernere ciò che è utile e ciò che è dannoso alla comunicazione, il desiderio di conoscenza che si traduce in giornalismo d’inchiesta.