277. Politica in tempo di guerra
di Carlo Corridoni---09-01-2025
Cari Amici.
Tutta la vicenda di Cecilia Sala, dal suo rapimento e sequestro fino all'insperata liberazione da parte dell'Iran, si inscrive in uno scenario da stato di guerra internazionale.
Presumibilmente, l'Iran è receduto dall'azione di ritorsione contro la giornalista considerando i rischi ai quali si esponeva, principalmente costituiti dalla risposta - sia pur improbabile - degli USA alle perorazioni dell'Italia.
Nel suo gesto plateale, Giorgia Meloni ha agito con pericoloso coraggio e dignità, operando su tutti i fronti possibili, rappresentati fisicamente da avversari e da alleati, sia interni sia esterni, per ottenere il suo scopo: salvare Cecilia Sala dalla detenzione nel carcere Iraniano, nelle condizioni disumane ampiamente testimoniate in similari occasioni.
Indipendentemente da qualsiasi considerazione ideologica e senza riserve, con studiata generosità.
Questo gesto la rilancia personalmente e politicamente, collocandola in una posizione di preminenza, soprattutto nella sua maggioranza ma anche nel palcoscenico dei leader nazionali.
Posso prevedere che questo fatto commendevole sarà utilizzato, a ragione, per attività propagandistiche durature, fino alla scadenza del mandato ed anche oltre.
Spero che tutte le opposizioni siano in grado di competere, sia in fatto di leadership, sia nel dimostrarsi all'altezza del complesso momento storico, anche nella gestione dei rapporti internazionali, vuoi politici che economici.
Già oggi il ministro della Difesa adombrerebbe una necessità tecnologica di adeguamento delle risorse telematiche di copertura, alla quale sopperire con sistemi del genere offerto da Elon Musk: è solo un colpo di coda o, piuttosto, l'apertura di un varco?
4C