'smart working'
di Gian Paolo Capitani---05-11-2024
Oggi si parla ancora di 'smart working', e l'uso stesso di questa frase invece che 'telelavoro' mi sconforta terribilmente, anzi mi fa arrabbiare.
Non tanto perché sia un patito della difesa della lingua italiana che è gia piena di parole, poi anche italianizzate, provenienti dal francese o dall'inglese.
Anzi ben vengano se ci servono per esprimerci in maniera più precisa, più completa, più concisa e/o se contengano degli elementi di novità. 'smart working' è l'opposto di tutto ciò.
Intanto non esiste in inglese. È una nostra invenzione.
NON vuol dire telelavoro (lavoro a distanza) che è quello che invece si intende quando usiamo l'espressione 'smart working'.
Traducendo si ha 'lavoro intelligente' intendendo anche e direi soprattutto responsabile. Un lavoro in cui non si danno e non si ricevono più ordini e istruzioni passo-passo ma si assegna e si riceve un obiettivo da realizzare autonomamente con la propria intelligenza e iniziativa e che può essere portato avanti, notate bene, a distanza, in ditta, mentre siamo in bagno e ci guardiamo allo specchio (ma chi caspita sono io?), ecc.