Dopo la Liguria. Contenuti, competenze e politichese
di Piero Fortini---31-10-2024
Il primo set delle elezioni regionali post settembre 2022 si è concluso 6-1 per il centrodestra.
Prima domanda. Se il campo largo fallisce alle regionali come può avere un futuro alle politiche?
Come, tra posizioni inconciliabili, si può trovare intesa su Ucraina, Israele, rapporti atlantici, crescita, produttività, competitività, meritocrazia, giustizia?
Il politichese delle alleanze a prescindere per battere la destra ha subito sempre sconfitte politiche. Nel 1994, nel 1998 (prima caduta Prodi) nel 2001, nel 2008 ( seconda caduta Prodi), nel 2013 e 2022.
È solo sui contenuti che si può costruire un'alleanza vincente, perché prevale alle elezioni in quanto è credibile per governare.
Le competenze e il politichese. Le regionali sono a maggioritario secco. Contano quindi molto i candidati Governatori. Come poteva un candidato senza arte né parte come Orlando, ministro in 3 dicasteri diversi di 3 Governi diversi senza lasciare traccia alcuna, competere con un manager-imprenditore con pluridecennale esperienza internazionale?
Così in meno di 40 giorni un Bucci zavorrato dall'inchiesta Toti ha recuperato un gap di 7 punti da Orlando e ne ha aggiunto uno e mezzo per vincere. Ha perso a Genova per 8 punti, ma in città lo svantaggio del centrodestra alle europee era di 20 punti. Insomma un centrosinistra che in Liguria a giugno aveva stravinto le europee, a ottobre perde le regionali.
E che Orlando con un accordo col centro avrebbe vinto è del tutto indimostrabile. Tutti i voti raccolti da Orlando si sarebbero confermati? L'orientamento molto netto dell'elettorato di centro a favore di Bucci sarebbe stato scalfito? Secondo l'Istituto Cattaneo del 4% ottenuto a Genova alle europee il 2.4 ha votato Bucci e lo 0.9 Orlando. In altri 104 comuni del 3.6% delle europee il 3.1 Bucci e lo 0.5 Orlando. Una scelta forte e consapevole favorevole alla competenza e non al politichese. Che non sarebbe cambiata a causa di un accordo, appunto, politicistico. E mentre Bucci riceve consensi al centro e anche in piccole parti di elettori 5s e PD, Orlando conferma i voti solo del proprio fortino, con scarsa capacità espansiva.
Anche la Liguria dimostra che in Italia le cose possono cambiare in meglio solo se si forma un robusto asse riformista, pragmatico, non ideologico, ancorato alla realtà attuale. Spetterebbe innanzitutto al PD promuoverlo. Ma questo PD non lo farà, rimanendo ancorato allo status quo. Ha ragione Folli che il PD è interessato a conservare i propri voti, non a governare.
Peccato, perché anche nel centrodestra non sono assenti spinte riformatrici e sfidarle e stanarle sarebbe stato molto divertente. Soprattutto sarebbe stata la cosa più proficua per il Paese.
Sarebbe stato bello inaugurare un confronto di merito sulle cose da fare, liberandosi della zavorra della Lega di Salvini e Vannacci e dei 5s e Avs.
Ma tant'è. Continueremo a vivere giorni tristi.