La Festa dell'Europa del liceo Vivona
di Mara Gasbarrone---22-05-2024
La Giornata dell'Europa, che si svolge ogni anno il 9 maggio, celebra la pace e l'unità in Europa. La data segna l'anniversario della storica dichiarazione in cui l'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose nel 1950 l'idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee, attraverso la creazione della CECA, una comunità europea del carbone e dell’acciaio, le due materie prime indispensabili per le guerre. La proposta di Schuman è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea.

Il liceo Vivona ha celebrato solennemente la Festa dell’Europa nella sala convegni dell’Archivio di Stato.
Qui la responsabile delle attività didattiche con le scuole degli Archivi di Stato, dott.ssa Simonetta Ceglie, ha spiegato come funziona questa istituzione, i fondi che conserva, e in particolare quelli legati alla storia dell’Europa, come le carte di Altiero Spinelli e di Aldo Moro.

Fra le varie presenze istituzionali (che non possiamo riferire compiutamente), la Presidente del IX municipio Titti Di Salvo ha ricordato il ruolo che l’Unione europea ha svolto come territorio di pace, sottolineando che il modello sociale europeo si è imposto nel mondo, almeno come riferimento ideale, anche grazie all’evoluzione che seppe imprimervi Jacques Delors.

L’europarlamentare Daniela Rondinelli ha raccontato la sua esperienza all’interno della Commissione Lavoro e politiche sociali, con la recente approvazione della direttiva sul lavoro nelle piattaforme e con la risoluzione del gennaio 2021, che chiedeva alla Commissione di regolare il diritto alla disconnessione per i lavoratori in smart working, sempre più diffuso durante e dopo la pandemia. La commissione lavoro e politiche sociali dell’Europarlamento si è occupata anche di salute mentale e di parità retributiva, tutti temi che vanno ben oltre le tradizionali competenze della Ue in materia economica, e che cominciano a mettere a terra il cosiddetto “pilastro sociale”. Ha sottolineato infine l’importanza della partecipazione al voto, soprattutto per i giovani chiamati a votare la prima volta.

Durante tutta la ricchissima giornata, è stato impossibile non richiamare, accanto al ruolo storico dell’Europa come garanzia di pace per oltre 60 anni, la dura realtà della guerra ai confini dell’Europa, ed è stato nominato spesso – anche negli interventi degli studenti - il bisogno di consolidarne la sicurezza, finora riservata agli eserciti nazionali, attraverso la creazione di un esercito europeo.

Ciò non ha significato affatto ignorare la diversità dei punti di vista, che sono emersi in modo esemplare dalla testimonianza del giornalista Rai Andrea Vianello e dell’inviata di guerra Veronica Fernandez, che sull’altra guerra, Israele-Palestina, ci ha mostrato alcuni video, realizzati su entrambi i fronti, e all’interno dello stesso fronte: un giovane israeliano che si rifiutava di combattere in quanto obiettore, e una famigliola di altrettanto giovani coloni, allevatori di capre, stanziatisi in Cisgiordania, territorio teoricamente palestinese. E poco prima, abbiamo tutti ascoltato l’ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre Emmanuel De Bauw, ricordare i suoi avi paterni spariti nei lager nazisti.

L’ambasciatore era venuto a partecipare al ricordo della tragedia di Marcinelle, dove nel 1956 morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Su Marcinelle, è in corso uno dei progetti “We are Europe” del Vivona: “Belgio chiama Italia. Ricordando Marcinelle”.

Scusandoci per chi non abbiamo nominato, ed assolutamente entusiasti per gli intermezzi musicali del coro del Vivona, io e Alfredo Menichelli abbiamo infine salutato gli studenti, augurando loro di sperimentare in futuro le opportunità degli Erasmus di cui hanno già goduto due milioni di giovani europei, e di essere in futuro dei realistici ed efficaci costruttori di pace.