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Al Liceo Visconti incontro con Francesco Saverio Garofani
di Marina Del Manzo---04-04-2025 | |
Se solo pochi anni fa si parlava di conflitto ibrido, caratterizzato da una particolare strategia militare che unisce la guerra convenzionale con una guerra senza limiti fatta di azioni di attacco e sabotaggio cibernetico, al momento attuale una drammatica novità si presenta a danno delle nuove generazioni: il conflitto ibrido cognitivo. Queste le prime parole di Francesco Saverio Garofani, giornalista e consigliere del Quirinale per gli affari del Consiglio supremo di Difesa, rivolte a studenti del terzo anno di indirizzo classico del Liceo Visconti, con la presenza della docente Laura Di Iorio, Giuliana Mori e Marina Del Manzo. Garofani ha illustrato come il conflitto ibrido cognitivo sia fondato sulla conduzione continua di attacchi non solo militari, ma di natura informativa, che hanno il potenziale di indebolire una società, ma anche un singolo individuo. ![]() La guerra cognitiva può avere un impatto significativo sulla sicurezza nazionale, deteriorando l'equilibrio del potere, influenzando le politiche pubbliche e minando la stabilità sociale. Esiste una rete di nome FIMI il cui potenziale altissimo ha la capacità di manipolare i contatti dell' Unione Europea con tutto il mondo. La Russia e la Cina, con profonde minacce, utilizzano questa rete per rafforzare i propri messaggi antioccidentali e la rete di attacco opera con l'utilizzo di nove lingue diverse. In particolare le azioni russe e filorusse, individuate e 'smascherate' da grandi organizzazioni internazionali, hanno l'obiettivo di espandere la propria influenza, nonché di allargare il proprio dominio e di manipolare con grande pericolo l'opinione pubblica. Nel 2023 l'Ucraina è stata vittima da parte della Russia di questi cyberattacchi, ma anche la Francia, Germania e NATO hanno subito queste azioni. La Polizia Postale ha indagato molto sulla rete FIMI e ha dimostrato di possedere mezzi efficaci per ostacolare i crimini informatici, in particolare nel conflitto dell'Ucraina e in quello del Medio Oriente. La manipolazione mentale è molto presente nella nostra realtà e anche la storia viene utilizzata come elemento di battaglia politica: ne è un esempio l'uso della storia nazionale fatta da Putin, che mira alla determinazione e al rafforzamento del suo regime. Ci sono testi che narrano di manipolazione, come 'Cambiare la storia' e 'Il complotto': il primo improntato sull'invezione di falsi storici con la conseguente azione negativa sulla percezione umana, il secondo ispirato ad una fantomatica cospirazione di ebrei, il cui obiettivo sarebbe stato quello di impadronirsi del mondo. Viene spontaneo pensare alla verità sostituita dalla veridicità e porsi anche un importante interrogativo: cosa fare per difendersi da questa realtà così pericolosa?La risposta è nell'esercitare la propria autonomia di pensiero, nell'essere consapevoli del pericolo e di dotarsi di adeguati strumenti di protezione e contrasto nell'ambito dell'intelligenza artificiale che, attraverso algoritmi può identificare la cattiva informazione e il comportamento anomalo delle reti. Numerosi i quesiti posti dagli studenti, particolarmente interessati al tema proposto, tra cui: che reazione ha avuto la popolazione russa nei confronti della manipolazione attraverso la rete FIMI? I giornalisti della TV italiana sono tutelati dai rischi delle cattive reti? L'intelligenza artificiale lavora per diminuire i rischi di questi attacchi? La professione di giornalista è sottoposta a corruzione? È più facile informarsi ieri o oggi? Come mai in Europa non abbiamo un personaggio come Elon Musk? Le risposte di Garofani: in Russia le reazioni più significative contro la rete FIMI sono state quelle manifestate dalle nuove generazioni con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Anche nella 'Primavera araba' un gruppo di giovani ha saputo contrastare la manipolazione e la cattiva informazione; non c'è una specifica tutela per i giornalisti della TV italiana, anche perché chi utilizza molto l'intelligenza artificiale viene identificato come una persona che contribuisce ad impoverire la professione di giornalista in senso classico; le persone che lavorano per la riduzione di questi rischi sono veramente poche: serviranno in futuro tecnici specializzati addetti a risolvere il problema, che sappiano utilizzare con professionalità i mezzi dell'intelligenza artificiale; la corruzione non è molto diffusa nel giornalismo, almeno nei quotidiani più importanti; è più facile informarsi oggi, anche se questa informazione è soggetta ad 'inquinamento', cioè a informazioni non del tutto veritiere; non abbiamo in Europa un 'Elon Musk' non tanto per problemi legati all'economia, quanto per una regolamentazione dell'UE che non prevede una figura con le sue stesse caratteristiche e ambizioni. Si conclude l'incontro con Francesco Saverio Garofani, il quale fa presente agli studenti che sottrarsi all'intelligenza artificiale è impossibile, ma l'uso deve essere consapevole e corretto, caratterizzato da un forte spirito critico. ![]() | |