Progetti con le scuole... si riparte!
di Carlo Mari---14-01-2025 | |
Incontri su Europa e attualità: con le scuole, con i giornalisti e con noi Iscrittiaparlare. 14 gennaio 2025, e si va al Liceo Tacito, questa volta in trasferta nella vicina sala consiliare del Municipio 1, dunque luogo istituzionale: il che non guasta! Dà un tono all’incontro, anche se le sedi scolastiche offrono ovviamente un diverso calore umano: ma la sala municipale è confortevole, attrezzata, e dà ufficialità formale che coinvolge studenti e relatore. Mattinata con temperatura fredda e rigida, ma solare: e il clima interno alla sala e al dibattito è appunto solare. C’è voglia di parlare e di scambiarsi idee, fra giornalista e studentesse e studenti. L’incontro funziona, il che conforta in vista dei moltissimi appuntamenti che quest’anno la nostra Associazione ha in calendario. Molte scuole, molti giornalisti – e di rilievo assoluto nel mondo dei media – e molti soci coinvolti. Il giornalista di questa mattina è Salvatore Merlo, vicedirettore del Il Foglio. Il tema, come sempre in questi anni, l’Europa, la comunicazione, i giovani. C’è di che parlare davvero tanto. E Merlo sviluppa la sua relazione su tutte queste linee tematiche, in particolare l’Europa e quello che ha rappresentato e rappresenta nella storia dei popoli continentali. Alcuni decenni di pace, dopo epoche lunghe e tormentate di guerra. Non dimenticarsi mai di questo. E opportunamente cita Calamandrei e la sua riflessione sulla liberta (“la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”). E poi altra citazione per metafora: due pesci giovani incontrano un pesce più anziano che chiede loro: ”com’è l’acqua oggi?”. Loro non rispondono e poi si domandano: “ma cos’è l’acqua?”. Appunto: libertà, democrazia, pace, cose che diamo per scontate. E i giovani in particolare non hanno conosciuto direttamente nel nostro mondo situazioni e contesti diversi. Ma attenzione: non si tratta di conquiste per sempre, una volta per tutte. Vanno difese, anzi riconquistate quasi giorno per giorno. Come i fatti di questi ultimi anni e di questi giorni dimostrano. La relazione si snoda molto su questo punto, oltre che sulle dinamiche fondamentali della Unione Europea, e sul ruolo dei giornalisti in questo contesto. Parte poi il dibattito, come sempre, in ogni dibattito, con qualche lentezza iniziale, e qualche volenteroso che deve rompere il ghiaccio… ma poi è un flusso continuo di interventi e domande. Temi? A 360 gradi, sul vissuto della nostra società e della nostra epoca. Guerra in Ucraina, guerra in Medio Oriente, ovviamente; ma anche tanto tanto altro. La giustizia in Italia, l’equilibrio da trovare fra diritto alla informazione dei cittadini e diritto alla privacy e alla riservatezza dei singoli cittadini, che siano personaggi pubblici o siano – e ancor più - cittadini comuni. E il corto circuito fra uffici giudiziari e media. Gli studenti sono informatissimi e ferratissimi sul tema. E poi ovviamente e giustamente, Cecilia Sala, e il suo arresto come ostaggio in Iran. Peraltro Merlo è collega della Sala che proprio su Il Foglio scrive, e lui stesso racconta che la conosce da quando la Sala aveva 19 anni. E poi le tecnologie digitali e l’informazione; i social; le fake news e il fact checking. E ancora, le politiche del governo italiano e rapporti governo/opposizioni; la democrazia e la libertà di stampa e di parola. La scuola, l’università e il rapporto fra formazione e lavoro; il lavoro del giornalista, con il percorso da seguire per formarsi ad una professione fra le più delicate e strategiche. E le prospettive dei ragazzi in sala, i loro desideri; più d’uno vorrebbe fare il giornalista e alcuni il giornalista sportivo per propria passione ma anche per il ruolo sociale che lo sport riveste nella nostra società. Insomma, di tutto, di più. E con riflessioni da parte di studentesse e studenti che si lasciano alle spalle per qualità e lucidità tanti dibattiti televisivi, cui quotidianamente assistiamo in prime time. Tanto che Merlo stesso alla fine dice agli studenti (facendo in fondo una gaffe involontaria): “non credevo ci sarebbe stato questo livello”. Ciliegina sulla torta. L’ultimo intervento di uno studente, che era seduto in fondo alla sala. Si alza, viene al microfono, precisa che ha seguito tutto con la massima attenzione e domanda e conclude: è paradossale che nella nostra società in cui abbiamo come mai nella storia una quantità di strumenti di informazione eccezionale e totale, ci sia così tanta ignoranza!!!! A Roma si dice: “e mettici una pezza!”. Proprio così. Le varie indagini internazionali su livelli di conoscenze e competenze e su analfabetismi funzionali, collocano l’Italia in posizione arretrata e in grande difficoltà. Fra i giovani? Sì, ma ancor più fra gli adulti. Forse sarà il caso di lavorare su questo? Con la Docente della scuola, Donatella Bonfiglio, e con la nostra socia Paola Pace, che ringraziamo per ce ne andiamo con una riflessione comune (e non importa se la Bonfiglio e il sottoscritto potranno essere accusati di corporativismo di gente di scuola!). Ma non sarà il caso nel nostro paese di considerare una buona volta - e da tutti i punti di vista, politico, sociale, economico, umano – la scuola, la formazione in genere (Università compresa) una priorità assoluta e non rinviabile come tale? Un fatto di civiltà? Una volta questa era la classica frase nei programmi dei governi quando si insediavano: la scuola e la formazione saranno una priorità del nostro governo… salvo poi metterla da parte e pensare a tutt’altro. Oggi, da un po’ di governi in poi, non compare nemmeno più questa frase retorica nei programmi. Alla fine, tutt’al più, una chiosa programmatica… ah già, poi esistono pure la scuola, l’università, la formazione. Poi ce ne occuperemo… ma proprio poi, poi, poi…. Buoni progetti a tutti noi !! | |
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