L'impresa compartecipata potrebbe diventare presto legge del Parlamento
di Piero Fortini---29-05-2024
La proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla CISL concernente la governance delle imprese compartecipata dai lavoratori, probabilmente giungerà alla Camera prima della pausa estiva per passare al Senato in autunno.
Sarebbe un fatto storico per l'Italia. Primo perché sarebbe solo la settima legge di iniziativa popolare approvata dal Parlamento da 40 anni a questa parte. Secondo, ancora più importante, perché porterebbe in Italia una nuova cultura d'impresa e un rapporto tra capitale e lavoro che supererebbe la permanente conflittualità novecentesca. Con conseguenze positive su una migliore qualità produttiva, una maggiore produttività, un corrispondente aumento del reddito dei lavoratori.
Ciò che in Germania è usuale dagli anni settanta, grazie all'economia sociale di mercato e a una dimensione d'impresa nettamente più consistente, in Italia avrebbe un esito 'rivoluzionario', rispetto a conduzioni d'impresa di vecchio stampo e ad un atteggiamento del lavoro come 'altro' dalle sorti dell'impresa e pertanto fermo a un piano puramente rivendicativo e di parte. Una vecchia cultura sindacale che diventò, nei '70 e '80 del secolo scorso, specchio perfetto dell'assistenzialismo di Stato e della prassi 'profitto privato-perdite pubbliche', leggi carrozzone GEPI.
L'impresa si forma col capitale di rischio privato, ma ha una valenza pubblica nel creare ricchezza e lavoro a favore della comunità.
Questo secondo aspetto ha fatto molta fatica a farsi strada nelle culture sindacali e di una certa sinistra. Tanto che il nemico principale di questa legge è la Cgil, impegnata invece nel referendum contro il Jobs Act, cioè al provvedimento che assieme a Industria 4.0 ha finalmente adeguato agli standard mondiali più innovativi una parte notevole del manifatturiero italiano, inserendolo in modo oggi incomprimibile nelle filiere internazionali avanzate,come la meccatronica e la farmaceutica, per esempio.
Ciò mentre la maggioranza di governo ha fatto propria la proposta di legge CISL, cosa che faranno anche Italia Viva e Azione. A ulteriore dimostrazione che conservazione e progresso non sono più identificabili semplicemente come destra e sinistra.
Quella sinistra che insegue Landini contro il Jobs Act e Conte come fonte politica ispiratrice, deve fare attenzione a non perdere anche questa battaglia per rendere l'Italia più innovativa e al passo coi Paesi più avanzati, continuando a non fornire alcuna prospettiva di governo del nostro Paese.