UNA GIORNATA SOLARE
di Carlo Mari---29-04-2024 | |
Eh, lo so, direte: certo, c’era un cielo azzurro che manco Raffaello avrebbe fatto di meglio! Ed un sole fiammeggiante, estivo. Ma non è stata solare per questo motivo la giornata; anche per questo, ma soprattutto per la gradevolezza di un convegno che si è snodato come un incontro - diciamolo pure - di umanesimo puro. Organizzato dalla nostra Associazione, insieme al Cespi e alla Fnism, e con il patrocinio di chi ci ospitava in quella sede al centro d Roma – la Rappresentanza Italiana della Commissione europea – l’incontro si inquadrava nella Giornata Internazionale della Danza, istituita dall’Unesco il 29 aprile del 1982. La Danza, e ho detto tutto: un’arte, un linguaggio capace di comunicare in modo universale, senza bisogno della parola, sposandosi solo con la musica nella sublimazione del movimento del corpo. Una giornata dedicata al valore della educazione coreutica nella formazione dei giovani, con l’obiettivo di sostenere la richiesta di un suo potenziamento nella scuola superiore e soprattutto l’introduzione della educazione coreutica anche nella scuola di primo grado. Partecipazione ampia e qualificata nella Sala Spazio Europa, con interventi e riflessioni di Rappresentanti della Commissione e del Parlamento Europeo, del Ministero dell’Istruzione, dell’Indire e del mondo della danza. E soprattutto partecipazione e interventi di scuole, superiori e di primo grado, di Roma, Milano, Catania, con Dirigenti Scolastici, Docenti, Studenti; senza contare il collegamento in videoconferenza di altre scuole italiane e di tanti altri nostri soci ed amici. Il tutto con la presenza di rappresentanti dei media e le riprese di Radio Radicale. E naturalmente la parte più suggestiva della mattinata è stata caratterizzata delle performances di studentesse e studenti. Con il Coro del liceo Vivona di Roma, che ha aperto e chiuso l’incontro, con un repertorio che oscillava dal beethoveniano Inno alla Gioia al Centro di gravità permanente di Battiato, fino ad un meraviglioso e melodico canto rinascimentale. E poi studentesse e studenti dei coreutici, con tre esibizioni davvero emozionanti, di alto livello: dall’intenso passo a due di una coppia del Coreutico del Convitto Nazionale di Roma, ad una esibizione di gruppo, in costume d’epoca, di ragazze e ragazzi del Coreutico Tito Livio di Milano; alla performance da solista di una studentessa del Liceo Coreutico Angelo Musco di Catania. Vogliamo dire una esibizione di questa diciassettenne studentessa veramente da brividi? E la sensazione di trovarsi di fronte non ad una studentessa in formazione, ma ad una etoile già formata e splendente. Emozione pura. Un gradevole buffet finale ha accompagnato lo scambio informale di idee e di suggestioni fra i partecipanti, prima dei saluti. Per alcuni rappresentanti delle scuole di Roma e Milano, la giornata si è conclusa con una visita, nella vicina Piazza Venezia, allo Spazio Europa David Sassoli, per qualche momento di informazione sulla UE, ma anche di gioco e di simulazioni di attività parlamentari. Insomma, una bella giornata, dallo svolgimento agile e gradevole, da cui certo non traspariva la estrema complessità organizzativa che ha comportato, fra articolazione di interventi e performances artistiche, fra orari di treni e aerei da tener presenti e il traffico romano che a Piazza Venezia raggiunge ormai livelli di “caos sublime”. Senza contare la difficoltà dei collegamenti tecnici, per garantire sia l’intreccio fra partecipazione in presenza e partecipazione on line, sia la memoria dell’incontro con riprese video e foto. Insomma un cimento organizzativo di non poco conto per la nostra Associazione. Ma, alla fine, su tutto, la bellezza della danza, che nella locandina dell’evento e nei saluti di chiusura abbiamo voluto celebrare - ed ora anche qui in questa narrazione - con i versi stupendi del grande poeta francese Arthur Rimbaud, dedicati proprio al linguaggio della danza come capace di unificare universalmente individui e popoli: “Ho steso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d’oro da stella a stella; e danzo”. | |