La furia dei NO
di Rosy Ciardullo---17-04-2023 | |
Il governo Meloni ha la spiccata attitudine di dire no a tutto, soprattutto a quello che si configura come nuovo e necessario per lo più già adottato altrove, in Europa. L’obiettivo è mantenere posizioni passatiste e aumentare i reati anche su comportamenti già normati da tempo (come la legge sui rave già regolamentata e adesso rafforzata). I componenti di questo governo sembrano dei sopravvissuti ad un mondo tramontato culturalmente, almeno in Occidente dagli Anni ‘60. Sembrano soggetti rimasti, nel periodo dell’infanzia, troppo a lungo esposti all’accidia degli adulti e ad un sistema educativo autoritario, che ne ha compresso con violenza i desideri cancellandone in seguito anche i sogni. Un incastro di no freddi e non empatici, utili a creare solo blocchi mentali. Che hanno violato l’equilibrio dei minori, una volta per sempre, e che poi da adulti hanno generato i frutti che vediamo. Dagli albori l’essere umano ha sempre tentato la carta del miglioramento attraverso la sperimentazione di soluzioni praticabili come passaporto per l’evoluzione spingendo per l’affermazione dei diritti oltre che dei doveri, e innescando quel processo democratico di cui nessuno può più fare a meno e che spinge milioni di individui a varcare le frontiere per avventurarsi in luoghi dove tali diritti sono garantiti. Dal 25 settembre 2022, dal tempo delle elezioni, sono passati ormai più di sei mesi, e non ho visto grandi passi in direzioni promettenti o significative per il Paese. La carta da visita è stato il provvedimento sui rave che ha anticipato subito lo spirito sinistro e anaffettivo nei confronti di gruppi giovanili, un fenomeno che va solo interpretato e gestito. Molti gli attacchi al paese sotto il profilo dei diritti. L’ultimo vulnus in assoluto è stato quello di vietare, da parte dei ministri dell’Interno Piantedosi, in accordo con Roccella, ministra della Famiglia e con Nordio, ministro della Giustizia, le trascrizioni anagrafiche dei bambini nati da coppie omosessuali nonostante la presa di posizione chiara del Parlamento UE. Koen Lenaerts, presidente della Corte di Giustizia UE, parla della necessità di conformità al diritto UE e dichiara che le Sentenze della Corte di Giustizia vanno rispettate. Importante è anche l’indirizzo per il riconoscimento del certificato europeo di filiazione che permette ai bambini di circolare con i genitori liberamente in Europa dopo essere stati regolarmente registrati in uno dei paesi membri. I sindaci di Roma, Milano, Bari, Torino e Padova (che ha permesso la registrazione dei bambini dal 2017) che avevano da tempo optato per la registrazione delle nascite di bambini da coppie arcobaleno, nonostante il richiamo della Ministra delle politiche della famiglia Roccella, hanno dichiarato di voler andare avanti con la disobbedienza civile. Altro capitolo di questi ultimi giorni è la questione degli imbrattatori (eco-vandali). Anche qui l’accanimento sanzionatorio è sproporzionato. E’ ovvio che non si vorrebbero mai vedere imbrattati monumenti, facciate ed opere d’arte, che sono un gesto di libertà e l’ispirazione massima di ogni spirito artistico, ma i gesti estremi da sempre sono stati compiuti da gruppi sociali o individui che non hanno voce, e che quando chiedono spazio non vengono ascoltati. Queste incursioni sono state nel tempo sempre realizzate sulla scia di contraddizioni e fenomeni di cui normalmente si stenta a prenderne atto, e che invece esprimono in genere un protagonismo sociale minoritario, molto sensibilizzato su alcuni temi, che vuole evitare il peggio per l’umanità. Si tratta di diritti civili e politici fino a quelli socioeconomici. Entrare in merito alle questioni è il miglior metodo, per la politica che a questo è chiamata, di gestire i processi che si presentano e che preoccupano. Solo i negazionisti possono non vedere gli effetti climatici dell’inquinamento (siccità, alluvioni, problema degli invasi e di realizzazione degli impianti di desalinizzazione, inquinamento da CO2) nonostante i pronunciamenti e gli avvertimenti della comunità scientifica mondiale che da decenni invitano i decisori politici a prendere provvedimenti affinché orientino gli investimenti di preferenza sulle fonti rinnovabili. Chi se non i giovani (vedi il movimento di Greta Thumberg) possono appropriarsi con forza di questi concetti sentendo minacciato il loro futuro. Non si possono colpire le ansie giustificate di intere generazioni. La sfida è trovare soluzioni non criminalizzare ogni protesta su temi che riguardano tutto il pianeta. | |