Il nuovo vecchio corso del Pd
di Piero Fortini---17-03-2023 | |
La relazione di Schlein ha deluso anche le mie basse aspettative. Incomprensibile il totale silenzio sul tema oggi capitale della sfida degli Stati autoritari agli Stati democratici, dedicando poi solo due minuti dell'ora e venti di discorso all'invasione dell'Ucraina. Nessun cenno all'Italia che funziona, con la sua componentistica anche avanzata presente nell'industria di mezzo mondo. Solo il pianto su aziende che chiudono e i posti che si perdono, proprio mentre l'Istat certificava un consistente aumento a febbraio sia degli occupati che di contratti a tempo indeterminato. Sull'Italia che non funziona nessun accenno alle cause primarie e strutturali (bassa produttività totale dei fattori, scarsa innovazione, scarsa competitività sui mercati internazionali, scarsa valorizzazione del capitale umano, scarsa efficienza dei servizi), solo l'elenco ormai stanco su disuguaglianze e precariato. Un cenno d'ordinanza (con aspetti anche sbagliati) alla difesa della Costituzione e della sanità e scuola pubbliche e un ecologismo generico, che non analizza chi sta inquinando (l'Europa solo l'8% e l'Italia meno dell'1% delle emissioni nocive globali) né perché. Insomma un discorso al di fuori dell'Italia che funziona e fuori centro su cause e misure per ovviare all'Italia che non funziona. Il tutto immerso in rituali ormai ossificati nel vocabolario, negli infiniti ringraziamenti, nei continui applausi. Un politburo riverniciato di giovanilismo, ecologismo, dirittismo senza doveri e assunzione di responsabilità. Anche questa Assemblea del Pd è stata testimonianza delle ragioni per cui questo partito, anziché svolgere un effettivo ruolo guida nello schieramento progressista, sia stato invece luogo di pura mediazione fine a se stessa, tanto è vero che nessun provvedimento di governo degli ultimi 5 anni reca traccia del Pd. Si capisce perché l'unica strategia sia ancora semplicemente l'evocazione del nemico, 'la destra peggiore d'Europa', mentre al contempo non si ravvede nessuna realistica possibilità di un'alleanza convincente e vincente, ma solo una deriva melechonista o corbyniana. C'è molto da fare nei prossimi mesi ed anni per delineare con precisione ed efficacia una strada diversa da questa. | |