Anziani non autonomi: è solo un primo passo
di Mara Gasbarrone---22-10-2022 | |
Ma che cos’è uno “schema di disegno di legge recante deleghe in materia di politiche in favore delle persone anziane”? Questa è la domanda su cui mi arrovello da qualche giorno, da quando il Governo Draghi, in limine mortis, ha approvato una bozza, che sarebbe eccessivo definire un atto legislativo, che non vedrete mai pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, che non stanzia un euro per garantire esigibilità dei diritti, né prevede sanzioni per chi tali diritti non li rispetti. Contemporaneamente, dobbiamo sapere però che la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti è una delle riforme cui siamo tenuti, entro marzo 2023, per ottenere i fondi del PNRR. Ce lo chiede l’Europa, fortunatamente. Quindi il nuovo governo riceve dal precedente una serie di orientamenti, linee guida, binari, sui quali auspicabilmente dovrà indirizzare la sua opera di riforma. E forse il governo nuovo avrà tutto il modo di “metterci il cappello sopra”, circostanza che forse è l’ultima da temere, perché su questi temi (la vecchiaia, la natalità), è fondamentale un’ottica di lungo periodo, di consenso generale, bipartisan, sui “fondamentali”, se si vuole ottenere un risultato durevole. E’ il modo in cui in Francia governi di destra e di sinistra hanno continuato a perseguire gli stessi obiettivi in materia di sostegno alla natalità e hanno conseguito il risultato di essere l’unico paese europeo con un bilancio demografico non catastrofico. Dall’epoca della “strage degli anziani nelle Rsa” sono passati due anni di dibattiti, certamente utili ma con pochi risultati visibili, tempo nel quale abbiamo ascoltato punti di vista legittimi ma discordanti: di chi equiparava le residenze ai manicomi, istituzioni totali da chiudere, in ogni caso luoghi di custodia e reclusione e non di cura, di cui ignoriamo perfino il numero e le caratteristiche; di chi sosteneva alternative suggestive ma poco praticate: come inserire nei cohousing quel milione di anziani affetti da alzheimer o demenze varie? dove trovare badanti professionalizzate e disposte a lavorare per un gruppo di anziani o per un condominio, anziché per un solo e unico anziano abitante in un’unica casa su cui sovrintendere a volontà? a chi affidare donne anziane sole e non autonome, cioè non in grado di provvedere alle esigenze elementari della vita quotidiana, mangiare, pulirsi, vestirsi, visto che l’assistenza domiciliare quasi non esiste e le figlie/sorelle/nipoti non tutte ce l’hanno? Domande rimaste, ora come allora, senza risposta. Lo “schema di disegno di legge recante deleghe” è un primo passo, nel silenzio generale. Ma altri, più concreti, presto ne dovranno seguire. | |