230. Il Cinema Doria
di Carlo Corridoni---01-07-2022 | |
L'unico cinema al quale avessi accesso da bambino solo, all'età della scuola media, fu il Cinema Doria. La programmazione non impensieriva mamma e papà, che del resto avevano frequentato quel cinema da quando si chiamava Cinema Trionfale, e nel quale si incontravano da fidanzatini, fra le preoccupazioni dei loro genitori. Lì ho assistito a quasi tutti i film di indiani e cow boys, di Tarzan, di Stanlio e Ollio, fino ai filmoni storici, come Sansone e Dalila. Proprio durante questa proiezione, forse per l'eccessivo volume sonoro, si distaccò un pezzo d'intonaco dal soffitto, e ci furono reazioni di panico con lievi feriti per la ressa. La galleria era inibita ai bambini soli ma molto ambita dalle coppiette, e conservo ricordi deliziosi di questo off limit. Il locale dei proiettori era accessibile da Via Andrea Doria, e l'operatore regalava di buon grado ai bambini i fotogrammi di spezzoni di pellicola, quando doveva riparare qualche film danneggiatoqq. Mi ricordo le urla del pubblico: 'Quadro! Quadro!' e le intemperanze o gli schiamazzi proverbiali. Vecchio Cinema Paradiso o Roma di Fellini o Divorzio all'italiana descrivono solo pallidamente i miei ricordi di allora. Senza parlare degli 'odori' delle voci e delle 'sonorità'. Ero universitario quando frequentai il Pasquino a Trastevere, quando rividi in lingua Easy rider. Ma sono ricordi che non valgono la pena di coinvolgervi adesso. | |