Incontro finale del Progetto Starway to the Future
di Simonetta Rossi---29-04-2022 | |
Il 25 marzo, presso la Sala della Scacchiera del Liceo Scientifico Righi, è avvenuto l'incontro finale del progetto PCTO Starway to the Future, realizzato dalla società Ernst Young con gli studenti di sei Istituti Superiori di Roma (Righi, Visconti, Bruno, Salvini, Newton, Gioberti). E' il terzo anno che la nostra Associazione promuove questo progetto, che si sviluppa in numerosi incontri: quest'anno, a causa del Covid, alcuni si sono svolti online, altri in presenza. Le diverse tematiche hanno delineato, attraverso narrazioni di esperienze, lavori in gruppo, giochi e così via, le professioni del futuro e illustrato le peculiarità nella scrittura di un curricolo, le strategie di ricerca di un lavoro, le modalità di preparazione di un colloquio di lavoro. L'incontro finale, accompagnato al pianoforte da due virtuosi studenti del Liceo musicale Giordano Bruno, ha avuto un carattere diverso, più legato alla attualità contingente, con ospiti quali Vito Borrelli, vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Sara Pagliai, coordinatrice nazionale dell' Erasmus Plus, Piero Fassino, Presidente della Commissione Esteri della Camera. A conclusione di ciascun intervento gli studenti hanno posto domande interessanti e pertinenti ai relatori. Il direttore Borrelli, ricordando che il 25 marzo è il 65mo anniversario della firma dei Trattati di Roma e che il 2022 è è stato decretato anno europeo della gioventù, ha sottolineato come proprio nei momenti di crisi l'Europa trovi la forza per unirsi e per dare risposte unitarie. Su tutto, la necessità' di diversificare le fonti energetiche, per non essere dipendenti da un solo fornitore, e di creare un esercito comune europeo. Oggi i giovani vogliono un'Europa più forte, ed essi possono influire sulle sorti dell'Unione, riflettendo sui problemi e facendo proposte su come vorrebbero migliorarla. La coordinatrice Pagliai ha illustrato le finalità dell'Erasmus, considerato, insieme alla moneta unica, il miglior risultato dell'Unione Europea e di cui quest'anno cade il 35mo anniversario della fondazione. Il progetto è stato rifinanziato per i prossimi sette anni ed è rivolto agli studenti nella fase dell'istruzione superiore. Esso punta di nuovo sulla mobilità dei giovani attraverso l'Europa e nel mondo – non a caso si parla di Generazione Erasmus - offrendo la possibilità di fare esperienze concrete di vita in altri Paesi, garantendo l'inclusione sociale, economica, geografica anche con borse di studio riservate ai soggetti svantaggiati. Il nuovo Erasmus Plus, ha sottolineato Pagliai, favorisce l'innovazione digitale per il rinnovamento della didattica, attraverso piattaforme che permettono lo scambio fra classi di diverse Nazioni, finanzia progetti che si occupano di sostenibilità ambientale, offre ai giovani la possibilità di continuare gli studi in un altro Paese dell'Unione, anche con l'obiettivo di far crescere un sempre più profondo senso di appartenenza all'Europa. Il Presidente Fassino, affrontando il problema contingente della guerra in Ucraina, ha ricordato agli studenti le diverse guerre del secolo scorso e anche l'ultima, quella nei Balcani, che però sembra essere stata percepita dalle diverse popolazioni come circoscritta, al contrario di quella che sta avvenendo in Ucraina. Secondo Fassino, le tre sfide che abbiamo davanti sono quelle nei confronti del clima, del Covid, dei conflitti: è perciò necessario ridisegnare gli aspetti geopolitici, geoconomici, sociali, gli equilibri mondiali in generale. Ripercorrendo le diverse fasi della nascita e della costruzione dell'Europa, il Presidente ha evidenziato come essa sia una costruzione complessa che però subisce un' accelerazione nei momenti di crisi. E questa guerra obbliga a fare un salto di qualità, ponendo sopra tutto il problema del meccanismo decisionale, della sicurezza e della stabilità. Nessuno vuole accerchiare la Russia. ha affermato Fassino, ma Putin vuole probabilmente ricostruire una sfera di influenza più vasta della Russia, quella del passato Impero e dell'antica Unione Sovietica, sottoponendo a una sovranità limitata le Nazioni che sono al suo confine: una logica di un altro tempo, che nessun Paese può accettare, e che probabilmente serve a Putin, da 23 al potere, anche per rafforzare il proprio consenso interno. Il Presidente ha concluso con una auspicio: la necessità di investire in formazione in tutti i settori, soprattutto in quelli tecnologici, anche perché non è vero che le tecnologie, sostituendo il lavoro umano producono disoccupazione. Anzi: i Paesi a più alto tasso tecnologico sono proprio quelli con minor disoccupazione. | |