Sinistra e ancien régime
di Stefano Minghetti---04-01-2022 | |
Diceva Talleyrand a proposito dei nobili émigrés rientrati in Francia dopo la Restaurazione monarchica successiva alla caduta di Napoleone che non avevano imparato nulla e non avevano dimenticato nulla. Lo stesso sembra si possa dire dell’annunciato ritorno di D’Alema e Bersani nelle fila del PD: al pari dei nobili francesi che pretendevano di tornare all’ancien régime come se la rivoluzione e Napoleone non fossero esistiti, così il rientro degli “esuli” appare, come ha scritto ieri Giuseppe Fioroni sul quotidiano on-line formiche.net, “una formula di ripiegamento, senza una carica di stimolo e riflessione”. Non, dunque, l’avvio di un “vasto processo di riaggregazione”, con il recupero di forze diverse e l’innesto di nuovi rami sul tronco del PD, ma un semplice tornare a casa, di nuovo comoda e abitabile dopo la “malattia” renziana. Un vero e proprio ritorno all’antico come se “dopo” il periodo di Renzi/Napoleone, la soluzione fosse semplicemente tornare al “prima”. Mi chiedo che tipo di strategia, ad esempio nella prossima partita per il Quirinale, sarà in grado di esprimere il PD di Letta sotto la spinta di questi revenants. Il tutto sapendo che comunque un ritorno al passato, come la storia ci insegna, non solo non è possibile, ma neppure auspicabile. Come sembrano lontani i tempi in cui due leader della caratura di Amendola e Ingrao, decisero di farsi da parte per lasciare spazio a un “giovane” Enrico Berlinguer. Già, ma quelli erano dei politici 'veri' e non dei poveri esuli revanscisti. | |