'Il danno scolastico' di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi
di Alberto Galanti---13-12-2021 | |
È un libro che ho appena comprato e che ho cominciato a leggere stamattina. Troppo presto per giudicarlo, tantomeno per recensirlo. Tuttavia, trovando alcune analisi sull'argomento 'istruzione e formazione' confusionarie, frettolose e approssimative, ho deciso di trascrivere l'Avvertenza posta all'inizio dell'opera edita da La Nave di Teseo. L'ho trovata degna di essere segnalata a chi ama l'approfondimento. Pe me, già da sola, vale i 19 euro del prezzo. C'è un modo perfetto di fraintendere questo libro. È quello di leggerlo come una proposta di ritorno alla scuola e all'università del passato. I nostalgici possono intenderlo così, noi non abbiamo il potere di impedirglielo. Come non abbiamo il potere, né il desiderio, di rispedire al mittente l'obiezione che i lodatori del tempo presente sicuramente ci faranno: i tempi sono cambiati, il mercato del lavoro chiede altre cose. Agli uni e agli altri diciamo: questo libro non pretende di dire dove dovrebbe andare il mondo della scuola e dell'università, che del resto va dove gli pare, ma si accontenta di raccontare come sia andato negli ultimi sessant'anni, ossia da quando siamo stati in grado di osservarlo con i nostri occhi. Per noi, più che altro, è un atto dovuto. Un atto di testimonianza. Ma anche un gesto di vicinanza, di solidarietà, verso coloro che hanno pagato a caro prezzo i cambiamenti della scuola e dell'università. La tesi del libro è che, a pagare il conto più salato, siano stati i figli dei ceti popolari. E il paradosso, di cui ancora non riusciamo a capacitarci, è che questa strage degli innocenti, che per oltre mezzo secolo abbiamo visto scorrere davanti ai nostri occhi senza che nessuno provasse a fermarla, sia stata perpetrata in nome dell'uguaglianza e dei diritti dei deboli. È un film che nessuno vuole vedere, forse perché troppi produttori, sceneggiatori, registi, attori, comparse hanno lavorato alla sua produzione. Ma è un film che, ora che il danno è fatto, è doveroso e giusto rivedere. Buona visione. | |