Il minimo teorico pandemico di Paolo Giordano
di Alberto Galanti---08-08-2021 | |
Il 25 luglio scorso, il Corriere della Sera pubblicò un articolo dello scrittore e matematico Paolo Giordano dal titolo Il minimo teorico per capire cosa ci aspetta. Secondo lo scrittore per parlare con cognizione di causa della pandemia, dei problemi che ha prodotto e produce, delle soluzioni migliori adottate e da adottare per fronteggiarla e sconfiggerla bisogna condividere un minimo teorico. E in questo minimo teorico ci deve essere la consapevolezza che il vaccino anticovid protegge dall'infezione, inibisce la trasmissione del virus e deve vaccinarsi anche chi ha un rischio personale ridotto per aumentare la protezione collettiva. Qualsiasi dibattito che non muova da questo assunto è viziato. 'Abbandoniamo', scrive Giordano, 'il ragionamento binario e accogliamo al suo posto quello statistico. Perché non è vero che i vaccini impediscono la trasmissione del virus e non è vero che non la impediscono. La bloccano (come bloccano la malattia grave e i decessi) in una certa percentuale....Qualsiasi deroga a questa complessità costituisce un'ipersemplificazione, dovuta all'ignoranza o alla malafede.' Lo scrittore ammette che ragionare in termini probabilistici è più faticoso e spesso ci spinge dove l'intuito fallisce. Dopo la notizia, diffusa nei giorni precedenti, che in Israele i nuovi contagiati fossero per la maggior parte vaccinati, si arrivò alla conclusione affrettata che i vaccini non servano a nulla. Se, teoricamente, ipotizza Giordano, si arrivasse al 100% di vaccinati, il 100% dei nuovi contagi si avrebbe tra persone immunizzate con le due dosi. L'articolo del Corriere della Sera era illustrato da tre schemi basati su simulazioni fatte ipotizzando il 50%, il 70% e il 92% di vaccinati per milione di abitanti. Mi sono divertito a realizzare un modulino software che, partendo da quei criteri di simulazione, consenta a chiunque di provare direttamente a cambiare le percentuali dei vaccinati per vedere l'effetto che fa. | |