Chi nun fa se n'ha d'anna' e cchi sbaja ha dda paga'
di Carlo Corridoni---22-06-2021 | |
Spero proprio che le parole ascoltate ieri pomeriggio al seminario sulla Roma che vorremmo, una volta entrate da un orecchio, prima di uscire dall'altro, continuino per un po' a ronzarci nella testa come mosche intrappolate nella plafoniera. Almeno alcune, soprattutto certe. Dunque, i problemi di Roma non sono solo episodici ma in buona parte sono strutturali. Strutturali sia in relazione alle risorse fisiche della Città (l'Urbe!) sia, soprattutto, organizzative dell'Ammnistrazione, diretta e indiretta degli Uffici e dei Servizi. Anche se sperabilmente attenuabili dalla c.d. managerilità della classe politica in avvicendamento, questi specifici problemi derivano da un inestricabile intreccio di responsabilità della classe politica con la classe dirigente (stabile) che opera negli Uffici direttamente dell'Amministrazione capitolina o collegati. Sta sotto gli occhi di tutti l'impatto devastante che la stessa sindacatura uscente (speriamo) ha subito fin dall'inizio in tale (vorrei poter dire impari) confronto! Ricordate? Dovette intervenire la stessa Magistratura ... ''Ci sono Aziende che sarebbero 'tecnicamente' fallite ma che non possono fallire perché, nell'ipotesi, creerebbero difficoltà superiori a quelle emergenti ...'' anche sotto il profilo occupazionale (leggi sociale). Immodestamente, io stesso l'avevo sospettato. Ma, i cittadini romani, di questa Roma Capitale - capitale come un peccato - non farebbero parte pure loro - pure noi - del sociale di questa città? Che facciamo, allora: torniamo a mettere a bilancio la la trippa pei gatti? Quanto mi piacerebbe che Stefano Minghetti ci ricordasse, col suo modo di esporre, la questione della trippa, dei gatti e di quel grande sindaco che l'abolì! E no! basta trippa pe' gatti! Che gatti propriamente non sono ma voraci parassiti. Aspiranti saprofiti ... Troppi errori sono stati commessi. Troppi errori sono stati coperti ed ecco che piano piano - ma sempre assai più velocemente dei tempi caratteristici di questa millenaria città - ecco disfarsi sotto i nostri occhi un Patrimonio dell'Umanità che ancora non nasconde la sua grrande, grrrandissima bellezza! Bellezza ormai maddeché. E ancora vorrei parlare di altri 'errori': degli errori politici che solo fino a poche settimane fa avrebbero potuto compromettere una normale candidatura democratica, almeno presentabilmente democratica ... Sono incattivito, ed ecco il titolo forcaiolo di questo intervento: un flatus vocis che non appartiene a me e neanche alla bonomia proverbiale della nostra Città, da Marcaurelio a Marforio a Pasquino, dove il Mito e la Storia vengono arbitrariamente, da sempre, confusi. Care cose a tutti. | |