Altri sassolini. Dall'altra scarpa, però.
di Carlo Corridoni---02-03-2021 | |
Gli studenti che non andavano bene a scuola (una non trascurabile maggioranza), all'uscita dalla scuola media inferiore, spesso venivano licenziati con formule del tipo: ''... non si consiglia il proseguimento degli studi.'' oppure ''... verso la formazione professionale.'' Evidentemente, pochi avvertivano ancora la trasformazione del Ministero dell'Educazione Nazionale in Ministero della Pubblica Istruzione, sicché veniva sancita fin dai banchi della Scuola la frattura fra Studio e Lavoro: o si lavora oppure si studia! (!). Non sono sicuro che, sotto sotto, questa concezione della Scuola si sia andata estinguendo. Penso invece che essa si sia trasformata in modo ambiguo, specialmente quando ascolto di un'Istruzione secondaria o universitaria dedicata alla Classe dirigente del Paese. Concludo, per adesso, raccomandando una correzione delle vedute in fatto di Scuola, ed un risarcimento dei Cittadini finora deprivati di efficaci strumenti di Formazione. Troppo frettolosamente ... decentrati: prima alle Idi di Marzo 1997 e poi col 'nuovo' (!) Titolo Quinto della Costituzione. Care cose a tutti. | |