Walter Veltroni
di Carlo Corridoni---07-12-2020 | |
Sabato sera ho visto RAI3. Una trasmissione sulle tante trasmissioni in edizione straordinaria che la televisione ha messo e mette in onda, sia pure nella storia del mondo, e che non aveva di per sé altra attrattiva che il nome del suo Autore: Walter Veltroni. Io cerco di non perdermi niente di Walter Veltroni: libri, ricerche, film e interventi vari sono la produzione importante di una Persona importante. Dico Persona importante e non Personalità, anche se il nostro sindaco è stato pure prestigioso ministro e segretario, co-fondatore, di un partito dalle gloriose ascendenze politiche. Molti politici di mezza tacca continuano a girare per le Istituzioni perché, in fondo, un vero mestiere, un'arte non li hanno mai praticati, mentre il nostro si è (purtroppo) allontanato dalla scena politica per seguire con successo interessi e vocazioni culturali di ben maggiore respiro. Cambiare aria gli ha giovato, come pure l'allontanamento da un ambiente più ostile che ostico, da primi vicini improvvidamente sgomitanti piuttosto che collaborativi. Io non ho mai apprezzato la contrapposizioni che gli si sono via via avvicendate all'interno dei vari partiti in cui Walter Veltroni ha agito, dal PCI in poi ... E lui le ha superate tutte, quelle contrapposizioni, senza combattere ma vincendole. Sempre o quasi sempre tutte. Insomma, il suo 'I care', fatte le debite proporzioni, fa il paio col ben più potente 'Yes we can!' di indimenticabile fattura democratica. La trasmissione RAI di sabato è stata costruita ricucendo la quantità di notizie in edizione straordinaria che il Servizio Pubblico ha prodotto nei travagliati anni del dopoguerra. Una lezione di stili giornalistici, esibiti da personaggi di altissimo profilo professionale, ma soprattutto un documento di Storia Patria: la testimonianza di quanti e quali 'undici settembre' (cileni e americani) abbiamo insopportabilmente sopportato per anni ed anni! Ecco allora Veltroni, documentante documentato, che si ripresenta ancora alla nostra attenzione discretamente ma prepotentemente (come è nel suo stile): ancora politico o nuovamente professionista? Voi cogliete forse ambiguità? Io spero di no! Care cose a tutti. | |