App immuni, open source. Che sfida è?
di Rosy Ciardullo---23-04-2020 | |
Un altro rompicapo alle porte per via del Coronavirus è quello del cosiddetto contact tracing (tracciamento dei contatti) ed anche la scelta di quale tipologia di raccolta di dati scientifici sulla salute dovrà essere adottata. IL sistema contact tracing e di archivio dati esiste già e per altri fini non squisitamente medici. Ritengo, personalmente, che l'utilizzo delle nuove tecnologie vada assolutamente adottato ma, non credo di esagerare, se ritengo che apre un fronte di battaglie veramente nuove ed eccezionali per difenderci dalla sottrazione dei dati personali , da parte di soggetti nazionali e internazionali molto interessati ad avere archivi pieni di informazioni e dati scientifici per utilizzi privati. Anche per uso scientifico ma che diventeranno lotte per l'acquisizione di strumenti per i futuri profitti dei giganti del web (Apple e Google). Una sfida incredibile ed invisibile, giocata nell'enorme solco del mondo virtuale, che impegnerà i democratici di tutto il mondo. Il problema è nato subito sulle tecnicalità e direi sull'interesse. Se, ad esempio, l'acquisizione deve transitare in un sistema centralizzato o decentralizzato come Francia e Germania vorrebbero. Il pool di 300 esperti che si esprimono sulla questione propendono per la decentralizzazione delle informazioni raccolte che favorisce l'open source, poichè permetterebbe l'eliminazione dei dati dopo la pandemia escludendo quelli di interesse statistico e scientifico, mentre la centralizzazione dei dati potrebbe indurre all'utilizzo di questi in modo errato o per scambi economici e interessi politici. E' da tenere presente che il futuro delle scoperte scientifiche e tecnologiche e con esse il futuro delle democrazie, non sappiamo, ad oggi, in che direzione andranno. Il tema è quindi su come governi e multinazionali potranno usare la disponibilità dei dati personali dei cittadini. Una riflessione non da poco. Una questione che va ben oltre la violazione della privacy. Ma adesso qualche accenno su come funziona l'App Immuni sviluppata dalla Bending Spoon di Milano, scelta dalle autorità italiane nella fase 2, con un'ordinanza di Arcuri. Si scarica gratuitamente e volontariamente da Google Play e da Apple, pare a partire da maggio, ma sarà sperimentata prima in alcune regioni. Dovrà essere collegata al sistema sanitario per garantire un intervento rapido sui primi sintomi del Coronavirus. L'utente contagiato sarà dotato di un codice, che verrà messo in contatto con i dispositivi di altri soggetti della sua rete di relazioni, attraverso la tecnologia Blue Tooth low energy, per il tracciamento (contact tracing). L'altra parte è il diario clinico dell'utente in cui l'interessato potrà inserire i dati sul proprio stato di salute e comunicare in tempo utile i sintomi compatibili con la malattia e sollecitare l'attenzione dei sanitari. Sembra che non siano previste sanzioni per chi non vorrà scaricare l''app. Il Governo sta studiando il modo perché venga adottata almeno dal 60% dei cittadini per avere efficacia. | |