Dalla vostra corrispondente 'on the road'
di Mara Gasbarrone---29-02-2020 | |
E finalmente ieri si è conclusa questa strana campagna elettorale per le suppletive. “Quaranta piazze”, un po’ trionfalmente si proclamava, dopo aver rinunciato a convocarne una, per i noti problemi di emergenza sanitaria. Io e altre due agguerrite sostenitrici del candidato unitario del centrosinistra, nonché “amico” di iscrittiaparlare, Roberto Gualtieri, tutte provenienti da Pd Alberone, abbiamo rappresentato per due ore una delle 40 piazze, nei pressi dell’entrata della metro Manzoni. Finché il freddo non ci ha stroncate, e anche, col buio, ci ha indotto a desistere l’assenza di passanti da volantinare. E di questo pomeriggio “stradale” volevo riferirvi. La cosa decisamente più divertente è stata quando ho tentato di consegnare un volantino ad una simpatica coppia di giovani, che mi hanno cortesemente spiegato di lavorare per la concorrenza, mostrandomi una busta di plastica piena di volantini per il candidato di centro-destra, e proponendo un eventuale scambio. Che io ovviamente, con altrettanta cortesia, ho dovuto dichiarare improponibile. Fosse sempre così civile l’interazione fra avversari politici ! La seconda cosa divertente è stata quando ho tentato di volantinare una suora, e questa si è fermata gentilmente a spiegarmi – in un italiano un po’ difficoltoso - che non lo prendeva perché non votava, non essendo italiana. Questa di volantinare oppure no gli stranieri (quelli che per evidenti tratti somatici lo erano), è stata la prima decisione da prendere, ed è stata rapidamente risolta in senso positivo. Un po’ perché non si poteva essere sicuri che non fossero italiani e quindi potenziali elettori, un po’ perché abbiamo pensato “prima o poi lo sarete, quindi tanto vale che cominciate ad informarvi”. E la maggioranza degli stranieri il volantino lo prendeva, qualche volta sorridendo. In ogni caso, erano proprio tanti, gli stranieri per strada, ad occhio e croce almeno un quarto. O gli italiani stavano rintanati dentro casa, oppure gli stranieri dovevano uscire per andare a lavorare, e non avevano scelta. Paura del coronavirus? All’inizio direi di sì, nel primo quarto d’ora non sono riuscita a dare neanche un volantino, pareva che fossero infetti. I più “respingenti” erano i passanti giovani, che spesso affermavano “io non voto”, non si sa se per residenza fuori dal primo collegio, o - più verosimilmente - per disinteresse ostentato. Dopo, o sono diventata più assertiva io (approcciavo il/la passante affermando “domenica si vota”, proponendomi quindi come fornitrice di informazioni utili, prima ancora che di un “consiglio” elettorale), oppure cominciavano a circolare per strada elettori/elettrici in età più matura, tendenzialmente più “dialoganti”. Non è mancato chi mi ha invitato a non sprecare il volantino, perché tanto Gualtieri aveva già deciso di votarlo. Al che, dopo qualche esitazione, ho prontamente risposto: “lo tenga lo stesso, e lo dia a qualche vicino di casa”. Una signora non era sicura se, dove abitava lei, si votava oppure no. E allora, non ci crederete, è tornato molto utile il nostro sito, dove c’è l’elenco dei seggi coi relativi indirizzi (fornito da Emanuela, per opportuna memoria). Elenco che invece non c’è nel sito del disastrato Pd romano, privo di risorse economiche e lavorative. Alla fine del pomeriggio, abbiamo concordato che riunirci “noi” in un’unica piazza, con un po’ di musica e col discorsetto finale del candidato, poteva essere più gratificante, ma sicuramente sarebbe stato meno utile. Quante persone avremo contattato ieri pomeriggio? Molte decine, forse qualche centinaio, e speriamo di aver dato l’immagine di una politica nella quale si può avere fiducia. | |