Chi dice che la politica è noiosa?
di Alberto Galanti---17-09-2019
Fino al 7 agosto (40 giorni fa) il PD annaspava con 'la vista tesa a scernere prode remote invan'. Con una mossa da leader (l'unico vero nel 'centrosinistra') Renzi gli ha ridato spazio, potere e chances. Oggi a trattare in Europa ci andiamo con una personalità prestigiosa e rispettata da tutti i partner come Roberto Gualtieri e abbiamo Gentiloni commissario. Abbiamo per ora rinchiuso Salvini nella gabbia del suo odio e della sua cecità politica (anche se non sarà vivacchiando che riusciremo a tenerlo dentro a lungo). Abbiamo ridotto dopo un anno, tenendo la schiena dritta, l'arroganza, la strafottenza e il consenso di quei grillini esaltati dal trionfo del 4 marzo 2018. Tutto questo grazie a Renzi. I non renziani si possono fare pure verdi ma non possono non ammetterlo.
Credo che, dopo aver incassato questo sostanzioso e insperato 'Trattamento di fine rapporto', il PD debba lasciare andare Renzi, il suo 'corpo estraneo' più fastidioso e insopportabile.
Per quanto mi riguarda, sono quasi tre anni che non ho più tessere di partito e non corro a farmene subito una. Non ho crisi di astinenza in atto. Il comunicato di Renzi, che qui riporto, mi piace nei toni e nei contenuti. Mi ha anche fatto piacere leggervi l'aggettivo 'femminista' mai usato prima nei profili politici delle forze di centrosinistra. Le donne sono la metà degli elettori e potenzialmente, per la loro condizione nella società, sono l'unico vero soggetto politico rivoluzionario su cui poter contare. Pillon è la punta di un iceberg che ha avuto la sfrontatezza e lo spazio politico di riemergere. Sciogliere quell'iceberg si può e non danneggerà il clima. Anzi...

Il comunicato di Matteo Renzi:
Ho deciso di lasciare il Pd e di costruire insieme ad altri una Casa nuova per fare politica in modo diverso. Dopo sette anni di fuoco amico penso si debba prendere atto che i nostri valori, le nostre idee, i nostri sogni non possono essere tutti i giorni oggetto di litigi interni. La vittoria che abbiamo ottenuto in Parlamento contro il populismo e Salvini è stata importante per salvare l’Italia, ma non basta. Adesso si tratta di costruire una Casa giovane, innovativa, femminista, dove si lancino idee e proposte per l’Italia e per la nostra Europa. C’è uno spazio enorme per una politica diversa. Per una politica viva, fatta di passioni e di partecipazione. Questo spazio attende solo il nostro impegno.
Lascio le polemiche e le dietrologie a chi sta nei palazzi. Io sorrido a tutti e auguro buon ritorno a chi adesso rientrerà nel Pd. E in bocca al lupo a chi vi resterà.
Per me c’è una strada nuova da percorrere. Lo faremo zaino in spalla, passo dopo passo.
La politica richiede proposte e coraggio, non solo giochi di corrente. Noi ci siamo. Offriamo il nostro entusiasmo a chi ci darà una mano. Offriamo il nostro rispetto a chi ci criticherà. Ma offriremo soprattutto idee e sogni per l’Italia di domani.
Ci vediamo alla Leopolda
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