Cogito ergo... digito

Io lo so. Lo sappiamo tutti che un milione e ottocentomila votanti alle primarie non sono sufficienti per dire che il PD sta uscendo dalle sue difficoltà, che sono anche le difficoltà dei suoi elettori. Fatto sta che questa 'partecipazione insperata' - che taluni vorrebbero 'disperata' - un segno di esistenza chiaro e forte lo dà. Paolo Mieli ma anche Massimo Cacciari, fra i santoni che spezzano il pane della scienza alla radio e in televisione, alcuni ci avvertono: 'Bisogna vedere chi ha votato. Andare a confrontare città e campagna, confrontare i voti ai Parioli e a Tor Bella Monica'. Solo dopo, Zingaretti potrà decidere cosa fare ...'.
Siamo al solito Salmo responsoriale: 'La sinistra dei benestanti ha perso il suo popolo'.
Che dovremmo fare, noi che abitiamo in quartieri di case popolari, successivamente inondati dal benessere repubblicano? in qual senso staremmo tradendo le nostre origini? Avremmo bisogno di una piattaforma Rousseau? O Voltaire?

Rieccoli! di Carlo Corridoni---04-03-2019
Io lo so. Lo sappiamo tutti che un milione e ottocentomila votanti alle primarie non sono sufficienti per dire che il PD sta uscendo dalle sue difficoltà, che sono anche le difficoltà dei suoi elettori. Fatto sta che questa 'partecipazione insperata' - che taluni vorrebbero 'disperata' - un segno di esistenza chiaro e forte lo dà. Paolo Mieli ma anche Massimo Cacciari, fra i santoni che spezzano il pane della scienza alla radio e in televisione, alcuni ci avvertono: 'Bisogna vedere chi ha votato. Andare a confrontare città e campagna, confrontare i voti ai Parioli e a Tor Bella Monica'. Solo dopo, Zingaretti potrà decidere cosa fare ...'. Siamo al solito Salmo responsoriale: 'La sinistra dei benestanti ha perso il suo popolo'. Che dovremmo fare, noi che abitiamo in quartieri di case popolari, successivamente inondati dal benessere repubblicano? in qual senso staremmo tradendo le nostre origini? Avremmo bisogno di una piattaforma Rousseau? O Voltaire?