Democrazia.
di Carlo Corridoni---09-02-2019
Penso che la crisi di democrazia inizi proprio dall'interno di quel potere dello Stato che elettivamente la Costituzione affida al popolo, vale a dire dal Parlamento. Perché l'attacco alla democrazia, piuttosto che dell'aggressione esterna ha preso qualche volta le forme della carie, peggio, dell'infezione sistemica.
Per esempio, se un parlamentare lascia che lo si nomini, eccolo tacitamente accettare un vincolo di mandato da parte di chi lo ha nominato, mentre la Costituzione medesima prevede che egli sia libero da tale condizionamento da parte di chi lo elegge.
Da questo equivoco nascono legislature democraticamente elette ma rappresentative di maggioranze e minoranze non proprio evidenti.
Così, nel tempo, si sono presentati in Parlamento - beninteso, da diverse provenienze politiche - i 'peones', i 'portatori d'acqua', i 'responsabili', i professionisti al servizio del capo, gli 'uno vale uno' che rifiuterebbero alla base il concetto di aristocrazia.
Altro discorso - ma concorrente - sarebbe pure la prescrizione dei reati di corruzione attiva o passiva di parlamentari decisivi per la costituzione dell'Esecutivo.
Piano piano, a differenza degli organismi viventi nei quali l'uso perfeziona l'organo, l'uso accennato di queste cellule di democrazia ha in qualche modo 'scorretto' la funzione dell'organo costituzionale, in modo da depotenziarlo e di metterne in pubblica discussione i benefici. A fronte dei costi morali e materiali indiscutibili, indiscutibili nel senso che neanche 'vi è modo di conoscerli per discuterli'.
Non è questione solo di numero, non è questione solo di 'costi della Democrazia': oltre alla quantità dei parlamentari occorre fare attenzione alle loro qualità. Ma qui il problema è difficile perfino a formularlo, tanto è contraddittorio. Preferirei un parlamentare più fedele a uno meglio preparato? Non vorrei espellere un mio rappresentante troppo opportunista?
Tutto sommato, penso che le cose non peggiorerebbero se le Persone dei Parlamentari fossero effettivamente in grado di esercitare pienamente le loro libertà da qualunque vincolo di mandato (o di nomina). E liberamente presentarsi al giudizio dei loro liberi elettori.