Una risata li seppellirà? Mah...
di Alberto Galanti---03-03-2018
Un’amica che insegna in un liceo romano, mi ha raccontato che un suo collega, immaginando che l’idea di Donald Trump, di armare gli insegnanti per reagire adeguatamente ad attacchi di studenti, fosse adottata anche in Italia dal prossimo governo, si è divertito a formulare richieste di chiarimenti. Alcune le ho trovate carine. Le riporto a memoria:

“Accolgo a braccia aperte l’ipotesi di armare gli insegnanti ma mi restano alcuni dubbi da chiarire:
-in caso di scontro, gli ATA da che parte stanno?
- le ore al poligono rientrano nella formazione permanente o si considerano progetti di istituto?
- se sono part-time posso avere un’arma leggera o il calibro pesante è d’ordinanza?
- siccome gli studenti giocano molto ai videogiochi e i docenti meno, i docenti possono partire con quattro colpi di vantaggio?
- i dirigenti studiano strategie per tutti o nell’ora di programmazione ogni consiglio di classe mette a punto i propri piani?
- in caso di fuoco amico, come ci si regola?
- in caso di attacco da parte di studente o di ex studente, nel Rapporto di Auto Valutazione come si inserisce la cosa?
- il bonus di 500 euro da spendere per attrezzarmi e formarmi, posso usarlo per le munizioni?
- se lo scontro a fuoco inizia prima del mio servizio, devo entrare in campo o posso aspettare che finisca la sparatoria?
- alla fine dell’anno scolastico, in caso avanzino munizioni, possiamo organizzare una festa “col botto”?
- ho un paio di colleghi sbadati e con una pessima mira, posso chiedere che non siano nel mio consiglio di classe?”


Che ne pensate? Divertenti, no?