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n. 12176   lettori al   16.07.24
Culle vuote, e tanti vecchi. E poi gli italiani sono 54 milioni
09-05-2023
Nulla di nuovo, metto solo per iscritto le quattro cose che ho detto alla videoconferenza dell'8 maggio sulla denatalità con Cifoni e Pirone. Ometto di dimostrare che la diminuzione della popolazione italiana sarà importante, via via più accentuata e prolungata, a meno che non si mettano in atto efficaci contromosse per (almeno) rallentare il processo: diminuire è inevitabile, e in parte anche positivo, ma la diminuzione va governata, altrimenti saranno sfracelli. Ma su questo, ormai, c’è una generale consapevolezza.

Cosa fare? Tutto. E subito, come sottolineava Pirone. Se Giorgetti promette “niente tasse per chi fa figli” (ma quali tasse?, quanti figli? con quali fondi?) spuntano altre proposte, più limitate ma per questo anche più fattibili.

Una proposta “di sinistra”, è quella di Maurizio Franzini, ex-presidente dell’Istat: “abbiamo scoperto quanto costerebbe dare i libri gratuiti almeno a tutti gli studenti delle scuole medie inferiori, che nel 2022 erano poco più di 1.612.000. La spesa media per i soli libri di testo calcolata per difetto è di meno di 200 euro annui per ciascun alunno cosicché garantire a tutti gli studenti libri gratuiti costerebbe poco più di 300 milioni di euro anno, una somma di certo alla portata del settimo paese più ricco al mondo”. Anche ai ragazzi figli di genitori benestanti? Sì, in Germania il Kindergeld (assegno per i figli) è dato in misura uniforme a tutti, e distinguere secondo i redditi familiari, per una spesa così contenuta, non è neanche conveniente.

Ma in questi giorni c’è stata anche una proposta dell’attuale presidente dell’Istat, Carlo Blangiardo, nominato a suo tempo in quota Lega.
Una proposta molto “pop”: esoneriamo dal pagamento del canone tv chi fa almeno due figli. Secondo me, possiamo cominciare da queste cosarelle, entrambe: non costano troppo, e sono ben visibili, la gente se ne accorge. L’approccio dev’essere bipartisan, e duraturo: una politica non si fa in un giorno. In Francia hanno cominciato 70 anni fa.

E’ vero che spendiamo tanto per i vecchi e troppo poco per i giovani ? In generale, forse sì, ma bisogna vedere. Il 16% del Pil per le pensioni è molto, ma il 6,7% per la sanità è veramente troppo poco (ed è previsto che scenda al 6,2 nel 2025, Documento di Economia e Finanza dixit). Percentuale che grida vendetta dopo il covid, quando Francia e Germania superano il 9%, pur avendo una popolazione meno vecchia della nostra. E per la non autosufficienza non spendiamo quasi niente: la famosa legge n.33, approvata poco tempo fa, non prevede alcun finanziamento, e i decreti attuativi sono ancora da venire. Nel frattempo, ho misurato l’ascensore di casa mia, e ho scoperto che, con una larghezza di 65 cm, sarà dura farci entrare una sedia a rotelle, quando qualcuno ne avrà bisogno.

Trent’anni fa, quando studiavo demografia, si diceva che quasi tutte le donne italiane facevano almeno il primo figlio: solo il 10% non ne faceva nessuno. Oggi la quota delle childless supera il 20%. Nei paesi dell’Estremo Oriente (Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Taiwan) è ancora peggio, e questo fattore spiega molto della loro demografia catastrofica: in Sud Corea sono a 0,8 figli per donna, roba da farci inorgoglire del nostro scarso 1,2/1,3. I matrimoni in Italia si sono dimezzati, e non so se l’aumento delle convivenze abbia compensato la diminuzione dei matrimoni, credo proprio di no. In generale, c’è una difficoltà a “formare coppia”: i ruoli tradizionali sono a pezzi, non ci crede più nessuno, ma quelli “nuovi” dobbiamo ancora inventarli.

Quarto, ed ultimo punto. Non esistono i 60 milioni di italiani: ditelo a Salvini, a Tajani, a Bianca Berlinguer, ai tanti politici e giornalisti che continuano a ripetere questa frottola, senza neanche chiederlo all’Istat. Gli italiani sono 54 milioni, forse anche un po’ di meno. 59 milioni scarsi (per la precisione: 58 milioni e 851mila al primo gennaio 2023) sono gli abitanti sul territorio italiano. A questi dobbiamo togliere oltre 5 milioni di stranieri che non sono italiani, perché la cittadinanza non ce l’hanno. Facciamo 53 milioni e mezzo di cittadini italiani. Se poi volessimo ancora sottilizzare, oltre un milione fra questi sono ex stranieri che hanno finalmente acquisito la cittadinanza per naturalizzazione. Siamo molto più “mescolati” di quanto vorremmo credere.

In ogni caso, i 60 milioni di italiani sono una favoletta, per chi ci vuole credere