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Alberi, quanti e come
28-09-2019
Il giorno dopo il “Friday for future” globale, facciamo il punto su una delle più popolari fra le azioni proposte per mitigare il clima: piantare nuovi alberi, dovunque si può, dal “Great green wall” in Africa, alle nostre città, che si trasformano in estate in altrettante, invivibili, isole di calore.

Ha cominciato Milano con il progetto ForestaMi che prevede di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030, in pratica un albero per ogni abitante. Secondo Stefano Boeri, l’architetto progettista del “Bosco verticale”, il progetto mira a “ridurre di 4/5 la CO2 prodotta, pulire finalmente l’aria di Milano e abbassare di 2/3 gradi la temperatura estiva in città. La forestazione urbana è oggi in cima alle agende delle grandi metropoli del pianeta (da New York a Melbourne, da Shanghai a Parigi) e la Grande Milano si candida a diventare una delle città protagonista di una grande campagna per invertire il cambiamento climatico nel mondo“.

Poiché oggi a Milano ci sono 6 milioni di alberi (mezzo milione in città, 5 milioni e mezzo nell’hinterland), con questo progetto se ne prevede un aumento del 50%. Peccato che la maggior parte saranno piantati fuori città, per cui l’abbassamento della temperatura estiva forse non è così sicuro.

Poiché gli alberi (almeno teoricamente) piacciono a tutti, e comunque sono una cosa seria, nei giorni scorsi è stato lanciato un appello per piantarne, in Italia, 60 milioni, anche qui uno per abitante. Primi firmatari: il biologo Stefano Mancuso, Carlo Petrini di Slow food e il vescovo di Rieti, a partire dalla rete di comunità “Laudato sì”, che si richiama all’enciclica di papa Francesco.

Ma quanti sono oggi gli alberi in Italia? Reggetevi forte: sono 12 miliardi, contati dal Corpo forestale nel 2008. Per di più, a scanso di equivoci, nel conto rientrano solo quei tronchi che, ad un’altezza di un metro e trenta, hanno un diametro di almeno 4 centimetri e mezzo. Niente cespugli o siepi, ma soltanto alberi veri e propri. Dodici miliardi, dunque: il doppio della popolazione (umana) dell’intero pianeta Terra, 200 a testa considerando solo noi abitanti dell’Italia.

E se, nelle nostre città, vivacchiano stentatamente, non potati per mancanza di soldi e sovente abbattuti senza criterio, fuori città crescono spontaneamente, riappropriandosi di superfici un tempo coltivate e curate dall’uomo. Bene o male? Pare più male che bene, a sentire gli esperti. Circa 5.000 comuni su 8.000 sono “assediati” dagli alberi e devono investire per gestirli, non per piantarli. E comunque, piantando alberi, non è pensabile di introdurre specie estranee all’ambiente originario, che potrebbero esercitare effetti nefasti sulla vegetazione preesistente. “Non basta dire “piantiamoli”, servono spazi e luoghi idonei, materiale vivaistico controllato e risorse per le cure colturali”, questo dicono i professionisti del settore, accogliendo l’appello, e mettendosi a disposizione per realizzarlo in modo efficace .

Attualmente, sulla Terra ci sono 5,5 miliardi di ettari di boschi (dati Fao). Secondo il recente rapporto dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) per ridurre di 1,5 °C il riscaldamento globale entro il 2050 sarebbe necessario avere un miliardo di ettari in più di foreste. A quanti alberi questo equivale, non saprei, ma ad occhio e croce, almeno un centinaio di alberi per ogni ettaro ci starebbe. Quindi un centinaio di miliardi, per tutto il pianeta, evidentemente.