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Se la Moldavia fosse d'esempio
24-10-2024 |
In Moldavia, con il 42% delle preferenze al primo turno, Maia Sandu, la presidente uscente filoeuropea, ha vinto il referendum costituzionale per l’integrazione europea, del 20 ottobre scorso. L’esito ha un enorme significato di allontanamento e di fuga dalla Federazione russa di Putin, ed è la dimostrazione che la saldatura tra forze politiche, media e società civile, può avere la meglio sulla manipolazione e la disinformazione messa in atto da potenze straniere ostili all’Occidente democratico. In un mondo che cambia incessantemente, sia da un punto di vista digitale che tecnologico per i riflessi sulla strategia della destabilizzazione, l’esempio moldavo può essere un test importante che può valere anche per innescare dinamiche nuove e aggiornate a difesa del voto in altri paesi. Nel Paese moldavo, l’88% dei voti favorevoli derivano dalla diaspora di oltre 220.000 persone trasferite all’estero che si sono espresse per l’integrazione in Europa. Lo stesso risultato favorevole non sarà scontato al ballottaggio del 3 novembre prossimo, poiché l’aumento dei voti, dovuto all’esercizio di voto di residenti in altri paesi, è stato considerato anomalo dalla Russia dopo che il sì ha ottenuto più preferenze. Sandu ha denunciato che 300.000 voti hanno rischiato di essere manipolati e oggetto di frode. Si teme che, al secondo turno, l’esito favorevole di conferma di Maia Sandu potrebbe risultare compromesso dalla manipolazione sofisticata del digitale e dalla propaganda per avere lei stessa accusato Mosca di interferenze nelle elezioni. Il suo avversario è Alexander Stoianoglo, che ha ottenuto il 26% dei consensi al primo turno, ed è supportato dal fronte socialista filo-Putin. Il processo di allontanamento della Moldavia dalla Federazione russa è già iniziato con l’invasione dell’Ucraina. L’esito del voto di questa repubblica di piccole dimensioni territoriali vorrebbe tenere lontana la Russia dal suo territorio e cercare spazio nella UE. Per il timore che in caso di vittoria di Putin, la Moldavia potrebbe essere il prossimo obiettivo. Già la sottile striscia di terra a nord tra il Paese moldavo e Russia, la Transnistria, è terra russofona, una repubblica separatista non riconosciuta dall’ONU, e con truppe russe sul territorio. |