Si è infranto il sogno isolazionista nell'UK
06-07-2024

La Presidente Meloni ha un amico in meno, il Primo Ministro uscente Rishi Sunak, che ha lasciato rapidamente Downing Street, sede del governo del Regno Unito. Di contro, il nuovo Leader laburista, Keir Starmer, la ricevuto la nomina da Carlo III ed ha presentato la sua squadra di governo con molte donne.
Una vittoria storica, un ribaltamento di prospettiva dopo 14 anni di governi conservatori. 412 sono i seggi ottenuti dai laburisti su 650 complessivi della House of Commons, 121 seggi dai conservatori e 13 dal Reform Party UK di Nigel Farage che giunge in Parlamento per la prima volta.
Il sogno isolazionista e nazionalista si è infranto miseramente.
L’avvocato laburista Starmer, ora Primo Ministro, ha portato il paese verso il trionfo paragonabile soltanto a quello delle sinistre nel 1906. Dopo la Brexit, l’Inghilterra è rimasta impantanata lontano dai mercati. Gli investitori importanti hanno disertato preferendo altre mete, stabili e prospere, e lasciando che l’UK diventasse un paradiso fiscale. Nell’impoverimento generale, le diseguaglianze sociali sono aumentate, la disoccupazione è in cresciuta, l’inflazione è insostenibile, il sistema sanitario dopo il Covid al collasso.
Tra gli immigrati sono aumentati quelli provenienti dal Nord Africa mentre hanno lasciato il paese quelli venuti dall’Est Europa e da altri paesi UE.

Con una crisi socioeconomica di tal fatta, i piani per la ricostruzione saranno una vera sfida: per prima cosa, i tagli alla spesa sociale dovranno essere ridimensionati.
Quello che conta adesso è come soddisfare le aspettative della valanga di milioni di elettori che hanno preferito il centro sinistra. Come far guadagnare fiducia ad un elettorato scosso dalle conseguenze della Brexit e dai governi conservatori che si sono susseguiti dal 2010 di: David Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss e Rishi Sunak.
Con il sistema del welfare al collasso e il desiderio di riavere tutto quello che hanno perduto, i laburisti hanno molte carte da giocare. Ma non sarà facile.

Nei prossimi mesi, il governo Starmer, probabilmente si occuperà della ripresa della transizione energetica, del miglioramento del welfare, darà aiuti di stato allo sviluppo delle imprese e per l’occupazione. Insieme ad interventi alla sanità e all’istruzione. Naturalmente senza grandi slanci e con molto pragmatismo.
E con un occhio rigoroso alle finanze.
In politica estera, miglioreranno le performance verso l’Europa e l’immigrazione, e il tentativo di riassorbimento delle ostilità verso le istituzioni della UE.
Verso l’Ucraina, Starmer sicuramente continuerà la politica di Sunak (e di Meloni) mantenendo la posizione atlantista.
All’orizzonte, oltre Oceano, l’idea della probabile vittoria di Trump fa temere per la NATO, ma in prospettiva il tema della sicurezza europea ritornerà ad essere al centro della politica estera del governo laburista e della UE. E’ conveniente anche per Bruxelles il rientro nei giochi politici del Regno Unito, anche per impostare strategie future di difesa. L’UK dispone di una capacità militare notevole ed è una potenza nucleare.