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Elenco completo | |
In questo breve cerchio
di Quinto Orazio Flacco
Tu non chiedere l’esito dei miei, dei tuoi giorni, Leuconoe - è un segreto sopra di noi - e non tentare calcoli astrusi. È meglio, ascoltami, qualunque cosa sarà, patirla. Forse Iddio ci serba molte stagioni ancora o forse l’ultima è questo inverno che ora le onde del Tirreno riconduce a battere contro scogli di corrosa pomice. Tu sii saggia: versa il vino e chiudi in questo breve cerchio la lunga tua speranza. Anche le parole che ora diciamo il tempo nella sua rapina ha già portato via e nulla torna. Godi questo giorno, non credere al giorno che verrà. | |
Note |
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Ode che dà il titolo al libro – edito da Bonaccorso Editore, 2019 – curato da Giulio Galetto per la scelta e la traduzione dalle Odi di Quinto Orazio Flacco [Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.]. Il testo evidenzia, di là dalle considerazioni più classiche sulla delusa saggezza e sulla coscienza del limite in Orazio, una sensibilità che è approdata fin sulla poesia novecentesca se anche: “Casa sul mare” di Eugenio Montale – premio Nobel per la Letteratura nel 1975 – ne evoca in filigrana il senso. | |
Questi versi di Quinto Orazio Flacco sono stati inseriti da Raffaella Grasso il 02-05-2025 |