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il mare
di Jules Supervielle
È tutto quello che avremmo voluto fare e non abbiamo mai fatto, È chi ha voluto prendere la parola e non ha trovato la parola giusta, Tutto quello che se ne è andato senza rivelarci il suo segreto, Quello che possiamo toccare e persino scavare con il ferro senza mai raggiungerlo, Quello che si è fatto onde e poi ancora onde perché si cerca senza trovarsi, Quello che è diventato schiuma per non morire del tutto, Quello che si è trasformato in scia di qualche secondo per il gusto fondamentale dell’eterno, Quello che avanza negli abissi e non salirà mai in superficie, Quello che sale in superficie e teme gli abissi, Tutto questo e altro ancora, Il mare. | |
Note |
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Poeta francese (prima metà del 900), si muove nella sua poesia sui margini di un surrealismo rivissuto con emozionalità simbolista. 'Il mare', dalla sua raccolta 'Oublieuse mémoire' del 1949, ci porta dentro la dimensione marina, affascinante ma contraddittoria e misteriosa. E lì, nel profondo, cerchiamo noi stessi al di là della volatilità della schiuma. Fra abissi e superficie, e fra onde che si rincorrono, inseguiamo un io che 'si cerca senza trovarsi' | |
Questi versi di Jules Supervielle sono stati inseriti da Carlo Mari il 06-06-2024 |