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Urbi et Orbi
di Giuseppe Modica
Venne sera e,
sotto il pianto del cielo,
pietre antiche contarono passi stanchi,
guidarono il candor di seta marezzata
tra il bene e il male;
giunti al bagnato Cristo, il silenzio,
s'unì all'irreale oblio del mondo.
Vite nel buio perse
stettero impietrite al fischio,
al lampeggìo inibite, mentre,
un sacro bronzo il Lete rallegrò.
Il Santo Padre, inerme,
al centro dello spazio vuoto,
disegnò una croce e,
sussurrando al vento
l'urbi et orbi,
ogn'uomo assolse.
Scorsero lacrime dentro le case.

Note
Poesia classificatasi al 2° posto sul podio del Concorso letterario: “Roma, uno sguardo sulla città” indetto dalla Parrocchia di Santa Francesca Romana all’Ardeatino e conclusosi il 3 dicembre 2023 con una cerimonia molto partecipata nell’adiacente Teatro.
Poesia premiata con la seguente motivazione: “La storica preghiera di Papa Francesco per il modo sconvolto dalla pandemia, il 27 marzo 2020, nella surreale atmosfera di Piazza San Pietro deserta. Versi ricchi di intensità spirituale disegnano la scena; l’Autore quasi la scolpisce come un bassorilievo dal silenzio del lockdown, facendola rivivere al lettore con empatia”.
L’Autore proviene da Modica (RG).
 

 

Questi versi di Giuseppe Modica sono stati inseriti da Sergio Poli il 06-12-2023