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Tiro alla fune
di Raffaella Grasso
Distesa all’ombra del sole d’agosto
si fece largo tra i sassi roventi la sua voce:
Gioia mia bella, esci, conto fino a tre…
uno---due-----tre
La bambina immerse la fronte tra la schiuma
scivolando a pelo d’acqua e
riemergendo con il sorriso tra gli occhi
riprese fiato per riprendere il gioco.

In piedi agitando la mano si alzò la sua voce:
Gioia mia, esci, conto fino a tre…
uno--due----tre
La bambina guardò lontano verso la boa
s’immerse tra le onde e poi sott’acqua
come struzzo la testa tra la sabbia
il rosso del costume solo occhieggiava tra l’azzurro.

Sulla battigia tra grandi occhiali e mani sui fianchi
s’alzò potente la sua voce:
Gioia, esci, conto fino a tre…
uno-due---tre
La bambina con un’ampia bracciata a farfalla
si rintanò nel bozzolo della risacca
ma ancora ad occhi chiusi percepì un’ombra
che avanzava più incombente del fondo mare.
Gettò la testa indietro, si rizzò, sorrise e si gettò
tra le braccia della madre per lì restare…
almeno… Gioia.


Commento della fune:
La bambina aveva compreso
che poteva “tirare la corda”
almeno fino a nove.
Se lo ricorderà adulta nell’amicizia e
nell’amore che verranno
con altre voci e su altre spiagge?

Note
Una delle poesie che ho recitato durante la
'Festa del tesseramento 2023' della nostra Associazione.
Ho ritenuto che il testo 'teatrale' (+ il coro)
potesse esibirsi a pieno titolo sul palco del Teatro AR.MA!