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Tramonto
di Daniela Solarino
Nella luce dorata dell’autunno
sono venuta ad incontrare il mare.
Sono venuta per sentire la sua voce
e sussurrargli la mia malinconia.
Sull’arenile placido e ferrigno
ho camminato stretta ai miei pensieri,
ascoltando la musica dell’onda
e respirando l’odore d’alghe brune.

Tra le cabine del lido ormai deserte
guizza un cane dal lungo pelo fulvo,
segue con gli occhi il lancio d’una palla,
corre giocando insieme al suo padrone.
Intanto, il sole si fa basso
e tinge la sua veste d’arancione,
piano scompare dietro l’orizzonte,
spandendosi nell’acqua come un tuorlo.

Il cielo rosa è disegnato in lontananza
dagli alberi svettanti delle barche
e dolcemente l’imbrunire avanza,
s’accendono le luci dentro al porto.
Ma io rimango ferma sulla sponda,
resto a parlare con il mare, sottovoce,
le braccia ben conserte nella giacca
e la bisaccia colma d’emozione.
Brilla nell’acqua un filamento chiaro,
prima che il buio inghiotta il cielo e l’onda.

Note
Il tramonto è fonte inesauribile d'ispirazione... e anch'io, in contiguità con Raffaella, direi con 'gratitudine' per questo struggente momento che la natura ci offre, non rinuncio a presentarvi la mia. A ispirarmi questi versi (scritti anni fa e compresi nella mia prima raccolta) era stato un tramonto sul litorale romano in una bella giornata di ottobre, uno dei tanti stupendi tramonti che ci offre Ostia. Ho percepito il mare come una presenza amica con cui dialogare, in un momento lievemente pervaso di malinconia.