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Nostos
di Louise Gluck
In giardino c'era un melo –
e questo sarebbe
quaranta anni fa – dietro,
solo prati. Macchie di crochi
nell'erba umida.
Io stavo alla finestra:
fine aprile. Fiori primaverili
nel giardino del vicino.
Quante volte, davvero, quell'albero è fiorito
per il mio compleanno?
Proprio quel giorno, voglio dire,
non prima e non dopo? L'immutabile
che prende il posto di ciò che muta,
che evolve.
L'immagine che prende il posto
della terra inesorabile. Cosa so
di questo luogo,
il ruolo dell'albero per decenni
preso adesso da un bonsai, delle voci
che si levano dai campi da tennis –
Campi. Il profumo dell'erba alta, appena tagliata.
Quello che ci si aspetta da un poeta lirico, d'altra parte.
Guardiamo il mondo una volta sola, nell'infanzia.
Il resto è ricordo.
Note
Louise Gluck (New York 1943), poetessa e docente universitaria. Premio Nobel per la letteratura nel 2020. Autrice dalla straordinaria forza evocativa, nel suo stile paratattico asciutto e allusivo, fatto di vissuto quotidiano e di visione. Poetessa dalla capacità austera ed emozionale di essere ad un tempo classica ed ipermoderna. Come in questa poesia del 1996,dedicata al ritorno (non a caso evocato in greco nel titolo). Un po' Ulisse e un po' Gozzano. Semplice ed epigrammatica nel definire il poetare lirico e .... il vivere.
 

 

Questi versi di Louise Gluck sono stati inseriti da Carlo Mari il 25-06-2022