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Il ciclista sul traguardo
di Daniela Solarino
Nel brusio della folla,
tanti occhi come corde d’un arco,
protese a scoccare lo sguardo
verso un punto lontano.
Poi qualcosa si muove ondeggiando,
oltrepassa il profilo del dosso d’asfalto.

Un brioso incitare, una filza
di cromo e colore, che guizza
come fa il paesaggio sul treno.
E si allunga, si snoda,
s’accorcia, s’ingrossa,
di nuovo si sgrana.

Alla fine, da quel variopinto serpente
si stacca un puntino, tenace, leggero.
Uno scroscio festoso l’avvolge,
mentre vola a tagliare il traguardo
distendendo le gambe contratte
sulle staffe del proprio destriero.

Ha pervaso ogni fibra, lo sforzo,
come linfa s’innerva
nel corpo robusto e sudato,
si dilata ed esplode di gioia
nelle braccia levate,
la testa all’indietro, le dita che toccano il cielo.
Note
Il 6 maggio avrà inizio il Giro d’Italia, che giunge nel 2022 alla edizione 105.
Parecchi anni fa mi è capitato di assistere dal vivo a una tappa di questa storica manifestazione sportiva, sulla costiera amalfitana. Ricordo che in testa, acclamato da ali di pubblico sul ciglio della strada, c’era Marco Pantani. Un’esperienza ricca di emozioni, anche visive, da cui sono nati questi versi.
Li dedico agli amici ciclisti e a tutti gli appassionati di questa disciplina: fatica e traguardi sul filo della metafora tra sport e vita.