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La realtà esige
di Wisława Szymborska
La realtà esige
che si dica anche questo:
la vita continua.
Continua a Canne e Borodino
e a Kosovo Polje e a Guernica.
C’è un distributore di benzina
nella piazza di Gerico,
ci sono panchine dipinte di fresco
sotto la Montagna Bianca.
Lettere vanno e vengono
tra Pearl Harbour e Hastings,
un furgone di mobili transita
sotto l’occhio del leone di Cheronea,
e ai frutteti in fiore intorno a Verdun
si avvicina il fronte atmosferico.
C’è tanto Tutto
che il Nulla è davvero ben celato.
Dagli yacht ormeggiati ad Anzio
arriva la musica
e le coppie danzano sui ponti al sole.
Talmente tanto accade di continuo
che deve accadere dappertutto.
Dove non è rimasta pietra su pietra,
c’è un carretto di gelati
assediato dai bambini.
Dov’era Hiroshima
c’è ancora Hiroshima
e si producono molte cose
d’uso quotidiano.
Questo orribile mondo non è privo di grazie,
non è senza mattini
per cui valga la pena svegliarsi.
Sui campi di Maciejowice
l’erba è verde
e sull’erba, come è normale sull’erba,
una rugiada trasparente.
Forse non ci sono campi se non di battaglia,
quelli ancora ricordati,
quelli già dimenticati,
boschi di betulle e boschi di cedri,
nevi e nebbie, paludi iridescenti
e forre di nera sconfitta,
dove per un bisogno impellente
ci si accuccia dietro a un cespuglio.
Qual è la morale? – forse nessuna.
Di certo c’è solo il sangue che scorre e si rapprende
e, come sempre, fiumi, nuvole.
Sui valichi tragici
il vento porta via i cappelli
e non c’è niente da fare –
lo spettacolo ci diverte.
Note
Dalla raccolta di poesie “Ogni Caso” 1972 (Traduzione di Pietro Marchesani)
Maria Wisława Anna Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura, scrive con una lingua molto semplice in versi sciolti, ma evoca temi filosofici esistenziali, come denunce della condizione umana e dello stato delle cose, con un linguaggio che, utilizzando vari espedienti retorici tra cui, soprattutto, l’ironia, l’arguzia…, ci fa riflettere sulla realtà in maniera obliqua e paradossale.
 

 

Questi versi di Wisława Szymborska sono stati inseriti da Raffaella Cammarano il 07-04-2022