Elenco completo 


Sangue sulla neve
di Daniela Solarino
Chi accoglierà nel proprio cuore
il pianto della madre del nemico?
A lei, mamma dell’invasore,
la guerra non concede
l’onore per chi cade,
riserverà solo il dolore.
Si specchierà negli occhi impauriti
di un ragazzo che parte per la guerra
ed obbedisce ancora ignaro dell’orrore
e incredulo del suo perché.
Lei poserà la sua carezza
sul volto imberbe di suo figlio,
le mani giunte nell’anelito
che quel saluto non sia un addio.

Sul fronte opposto, nel fragore delle armi
si tingerà di sangue il candore della neve
e la pietà di un’altra madre
supererà il fossato,
mentre la terra raccoglierà le lacrime
di vincitori e vinti.
Finché tra le macerie,
lungo l’approdo della pace,
la storia ricorderà di nuovo al mondo
che non ci sono vincitori e vinti
quando chi perde è l’uomo.
Note
Negli scenari di guerra sempre più drammatici che stiamo attraversando, tra le tante immagini desolate di devastazione, di morte, di dolore della gente dell’Ucraina sotto assedio e delle migliaia di profughi in fuga, mi ha colpito un servizio giornalistico di alcuni giorni fa in cui una donna ucraina parlava di una spontanea forma di solidarietà tra le madri dei soldati ucraini e le madri dei soldati russi, a volte entrambi giovanissimi. Nelle parole della donna non c’era odio, bensì una straordinaria encomiabile forma di pietà che portava queste madri dell’Ucraina ad adoperarsi perché alle madri del nemico giungessero notizie sui figli rimasti feriti e perché si assicurasse a quelli rimasti uccisi la dignità di una sepoltura.
Da questo spunto è nata l’ispirazione dei miei versi. La guerra, vissuta dall’orizzonte dell’umanità dolente, oltre le politiche dei governi, oltre le logiche di potere scellerate, è sempre per tutti una tragedia e una sconfitta.