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Vento
di Raffaella Grasso
Vento inatteso, impetuoso su Roma raffiche ravvicinate mi sferzano il viso rialzo il bavero e tiro dritto come posso. Odio il vento dell'Ovest che freddo si insinua nelle orecchie, mi scompiglia i capelli freschi di piega. La casa è vicina, salgo in fretta mi accoglie il caldo della cucina l'aria ancora impregnata di cavolo bollito. Odio l'odore del cavolfiore che si rapprende sulle cose, sul mio maglione fresco di bucato e del vento di fuori. Accendo la radio senza pensare scomposti, intirizziti pensieri intrisi di me… cieca cerco buona musica intorno. Odio i pensieri che si infittiscono lungo il confine e assediano il cuore per catturarlo dentro di me. Non trovo musica ma rumore e poi silenzio e concitate voci con straniero accento. Scoppi e boati, preme il cuore sul mio cuore. Odio non capire e non com-prendere subito cosa sia-cosa stia accadendo-dove-perché… e cerco immagini per gli occhi sulla TV. Ecco l'odio, l'odio in carne ed ossa… funesto già ci sovrasta spiovente sui tetti nel cuore cupo e ansimante d’Europa. Ecco una donna bionda di capelli al vento rasente i muri tiene una mano bambina e spinge una valigia di speranza antica… che il vento impetuoso e bastardo cessi riportando a casa uomini, pane, fiori e pace. Ecco l’anziana che a fronte alta sfida il soldato nemico piantato sulla via e affida semi di girasole alle sue tasche… perché la morte ne custodisca la fioritura. Arretro. Chiudo gli occhi. Apro la finestra poi guardo la casa di fronte, che c'è. Tra sensi di colpa, buone intenzioni, antiche risoluzioni, invasione di messaggi che si rincorrono veloci nell'aria arretra il vento su Roma spezzando qua e là vecchi rami e amare inquietudini di foglie in libera uscita… che pace solo non sia afona assenza di guerra. | |
Note |
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Per la memoria di domani: il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina. |