Un bene prezioso da curare
di Alberto Galanti---16-01-2021
Il comitato direttivo dell'associazione ha convocato una riunione lunedì 18 per offrire a tutti i soci e ai simpatizzanti un'occasione di discussione e di confronto su un momento molto delicato dell'attualità politica, di particolare complessità.
Decisione tempestiva e opportuna della quale ringrazio il nostro Presidente e i Consiglieri.
Una volta solo i più esperti e navigati segretari di sezione dei partiti prendevano analoghe iniziative. Oggi è venuta meno la 'vita di partito' e quindi spesso le persone che hanno interesse per la politica sono lasciate in balia del martellamento mediatico dei commentatori (mestatori) dei talk show e dalle rassegne stampa televisive quasi tutte focalizzate solo sui titoli che, costruiti 'ad effetto', spesso non rispecchiano il contenuto degli articoli che pochi si curano di leggere.
Nel sito della nostra associazione, non a caso, una posizione dominante è occupata dalla rassegna stampa. Una rassegna quotidiana curata a turno da 5 soci. Questo tipo di soluzione garantisce un maggior pluralismo nella scelta degli articoli. Abbiamo inoltre il banner dell'AGI, la rassegna stampa radicale e quella attenta alla carta stampata, che ci arriva ogni mattina da Stefano Ceccanti. Qualcuno si chiederà il perché di questa varietà di fonti. La risposta è semplice: vogliamo che tutti i soci e i simpatizzanti vengano messi in condizione di conoscere l'attualità per potersi formare un'opinione almeno sufficiente in poco tempo. Non dimentichiamoci che siamo tutti iscritti a parlare e quando interveniamo dobbiamo essere un valore aggiunto per gli altri e non rivelarci solo una fonte di slogan semplicistici rimasticati.
Far parte di questa associazione deve poter essere una soddisfazione e lo è quando ognuno di noi concorre con la proprie competenze, conoscenze ed elaborazioni personali a farne un ambiente stimolante, brillante, autorevole, rispettato e stimato a cui si è fieri di appartenere. Io sono orgoglioso di farne parte e ringrazio tutti quelli che l'hanno resa così. Concludo con un pensiero a Peppino Izzo, socio fondatore tra i più entusiasti che non è più tra noi. Peppi', non ti deluderemo!