Borborigmi
di Carlo Corridoni---30-08-2020
Carissimi Iscritti a Parlare, scusate il disturbo.
Voglio annunciarVi che presto non troverete più sul nostro SITO l'immancabile Ottonario quotidiano.
Vi proporrò infatti da domani la lettura di un altro tipo di componimento, con meno versi, meno parole e meno sillabe: una cosa da leggersi in meno tempo ma con più efficace concentrazione.
La maggiore brevità è conforme ad un sincero Buongiorno! e i contenuti - per forza di cose più modesti - risponderanno di volta in volta a quelle impressioni leggere che la quotidianità ci elargisce generosamente.
Lo stile sarà ancora quello proverbiale-sentenzioso degli aforismi, ma la maggiore semplicità, rispetto agli Ottonari, mi consiglia di chiamarli umilmente Borborigmi: come quei rumorini che solitamente, magari con imbarazzo dei primi vicini, accompagnano i nostri maldipancia ...
Mi permetto di consigliare la lettura di questi nuovi versi - in genere settenari - declamandoli a voce alta per riconoscerne il ritmo portante: quello del Corriere dei Piccoli (come gli Ottonari) o anche degli slogan delle manifestazioni studentesche del tempo che fu.
La disciplina dell'ottonariato, che ho praticato con passione per un anno intero, giorno dopo giorno, ha trasformato il mio rapporto con la lingua e con l'espressione, sicché le nuove consuetudini hanno fatto di me un parlante diverso.
Potete verificare nella collezione come la banalità del verso non abbia minimamente condizionato la coerenza delle argomentazioni, sicché è risultato chiaro a tutti come - fu detto - ''La situazione sia grave senza essere seria''.
Mi ricordo Pierluigi Bersani, l'improbabile linguista, dichiarare nel suo bel dialetto: ''O 'é! Le parole ti cambian il cervello ... mica no!''
Ecco: è arrivato il momento di approfondire come le parole migliorino il cervello e la comunicabilità dei fatti.
Anche quando vengono dalla pancia.