Grazie, Rodolfo!
di Carlo Corridoni---10-04-2019
Sono proprio contento quando sul sito dell'Associazione avvengono interlocuzioni fra gli associati. Queste interazioni, purtroppo, sono ancora piuttosto rare, come se gli Iscritti a parlare non fossero altrettanto interessati a scriversi e a dialogare.
Questa riservatezza non valorizza la risorsa informatica messa a disposizione dei soci, che potrebbe invece ovviare alla scarsezza e alla brevità degli incontri di persona.
Lo scambio dei pareri, l'opposizione delle opinioni, giovano sia all'Associazione sia a ciascuno dei soci: gli approfondimenti affinano i dibattiti e contrastano la 'fossilizzazione' delle idee.
Rodolfo Lichtner non condivide le opinioni che avrei espresso nel contributo intitolato 'La scimmia senza sforzo', e difende la trasmissione televisiva SAPIENS insieme col suo conduttore. Io, a dire il vero, non intendevo tanto criticare la trasmissione quanto la sua pubblicità radiofonica.
Ecco: sono così convinto di quelle critiche, che, non senza una certa sfacciataggine, le ho riportate in un intervento al seminario del Prof. Balassone. Il tema del seminario non riguardava le scienze ma la comunicazione e l'informazione, soprattutto televisive.
La frase pronunciata da Mario Tozzi alla radio, ripetuta tre-quattro volte al giorno, per giorni, in modo pervasivo, è conforme al linguaggio pubblicitario ma non sarebbe consentita, non dico a un insegnante di Scienze, ma ad uno studente di Antropologia. Perfino alla Maturità.
Quella comunicazione pubblicitaria è corretta nei dati cronologici e di convocazione, ma a discapito dei suoi contenuti scientifici, che - secondo me - sono ammiccanti, superficiali e fuorvianti.
Basta farne l'analisi logica - soggetto, verbi e predicati - per scoprirne le scorrettezze, senza introdurre questioni propriamente scientifiche: tanto che essa appare come una provocazione verso i creazionisti. Preciso di non essere creazionista né fautore della selezione naturale.
Sempre che tutta l'approssimatività del messaggio non abbia la funzione di attrarre spettatori, la trasmissione televisiva - che peraltro non ho visto - meriterebbe di sicuro un migliore biglietto da visita.
Sulla storia della scimmia propriamente detta io non ho niente da dire: il passato del simpatico animale non mi appartiene ma, soprattutto, non apparteniamo noi al suo futuro.
E vengo pure al maccherone che sguiscia dallo scolapasta: le questioni di Antropologia sono così delicate che vengono spesso interdette anche a scuola, per reticenza sulle 'razze umane' e sulle aberranti convinzioni di c.d. grandi scienziati prima del fatidico 1938.
Care cose.