Chiedo scusa a Mohammad Reza Pahlavi
di Alberto Galanti---17-01-2019
So bene che è aberrante chiedere scusa a uno che può essere oggettivamente considerato il principale responsabile delle atrocità commesse tra il 1970 e il 1978 in Iran contro gli oppositori. Tuttavia mi servo di questa aberrazione per dare il senso della insopportabile vergogna che ancora provo per aver partecipato da trentenne ignorante e pecorone (ce n’erano anche allora purtroppo) alla manifestazione indetta a Roma nel 1978 dal P.C.I. e da altri settori della “sinistra” a sostegno dei rivoltosi islamici, guidati dall’esiliato in Francia ayatollah Ruhollah Khomeyni contro il laico governo iraniano.
Oggi, dopo 40 anni dalla nascita della Repubblica Islamica in Iran, sto ancora a chiedermi come i più alti dirigenti del P.C.I. (partito a cui fui orgogliosamente iscritto dal '72 all’86 e che non rinnego) abbiano potuto solo pensare di convocare una manifestazione a sostegno di fondamentalisti “teocrati”.
Una spiegazione, che ritengo assolutamente inaccettabile, me la fornì, indirettamente e dopo la sua morte, Enrico Berlinguer. Ecco come.
Il 26 luglio 1980 il Corriere della Sera pubblicò una famosa intervista di Oriana Fallaci a Enrico Berlinguer.
Nel 2006 la Fallaci morì e l’anno successivo le fu dedicata un’esposizione al Vittoriano dal titolo «Oriana Fallaci. Intervista con la Storia», nella quale vennero documentate le sue più importanti interviste a famosi personaggi di prestigio internazionale.
Il 14 dicembre 2007, presentando l’evento nelle pagine Spettacoli del Corriere della Sera, il giornalista Fabio Cutri scrisse un articolo riportando alcuni inediti ritrovati nella registrazione audio della famosa intervista della Fallaci al mitico segretario comunista, pubblicata dal Corriere della Sera.
Riporto testualmente il passaggio su Khomeini:

Il «fuori onda» forse più emblematico e attuale comincia quando la Fallaci si scaglia contro l'Iran, deplorando la brutale lapidazione di due adulteri e due omosessuali. «Non molti secoli fa anche in Europa si andava al rogo — le fa notare Berlinguer —. Ora lei mi dirà che approvo Khomeini, ma è solo che non accetto questo Occidente che dà sempre lezioni...». «Io sono orgogliosa di essere occidentale — lo interrompe la Fallaci — e oggi questo è diventato quasi un crimine».
«Anche io ne sono orgoglioso», aggiunge paziente Berlinguer, che spiega come però il credere di avere tutte le ragioni dalla propria parte e l'incapacità di comprendere l'altro siano il peggiore guaio del mondo. Bisogna essere razionali, rifiutare la logica del «nemico» e ogni sorta di fanatismo: «Perché la distensione è la condizione imprescindibile per chiedere il rispetto dei diritti umani».


E ancora ci chiediamo perché con oltre 12 milioni di voti il PCI non andò mai al governo?