Adesso per favore pensiamo prima di parlare
di Alberto Galanti---04-06-2018
Stimo moltissimo Carlo Calenda e lo considero una delle migliori risorse che avrebbe una rinnovata coalizione di centrosinistra. Ma in una veste che gli è più congeniale: quella di eccellente ministro in un ambito di sua competenza. Lui stesso disse, a chi già lo immaginava candidato sindaco di Roma, che in quel ruolo non ci si vedeva, perché ognuno deve fare quello che sa fare meglio.
La sua proposta di “Fronte repubblicano” non mi piace per motivi politici, terminologici ed estetici. Mi fa venire in mente un’accozzaglia di vecchi arnesi tipo Bertinotti e i suoi epigoni con i quali dover condividere qualche metro di trincea dove, in attesa dell’attacco nemico, si divertirebbero a organizzare gavettoni di merda. Il termine “repubblicano”, che intanto separo da “fronte” perché la storia della guerra civile spagnola ci ha insegnato qualcosa, non va bene. Una persona normale chiedendosi chi è l’antagonista, lo associerà al suo opposto. Non vedendo pericoli monarchici in giro, penserebbe al bipolarismo statunitense dove i repubblicani fronteggiano storicamente i democratici, oppure al vecchio partito gaullista francese: tutti assolutamente fuorvianti. Infine, arrischiandomi in una approfondita considerazione di carattere estetico, “Fronte repubblicano” a me pare brutto forte.
Per fortuna non c’è più il pericolo di elezioni da ultima spiaggia, possiamo lasciar cadere la proposta Calenda chiedendogli invece di svolgere il ruolo di ministro ombra dello sviluppo economico. A tutti i ministri del PD uscenti, che considero buoni ministri e che ringrazio, chiederei di svolgere lo stesso ruolo. La mia paura infatti è che ogni iniziativa governativa possa dare la stura a una serie imbarazzante di dichiarazioni contraddittorie, superficiali, demagogiche e CONTROPRODUCENTI dei vari leaderini bolliti di questo nostro sfortunato partito. Altra cosa è rispondere a un’azione di governo con una dichiarazione ufficiale e argomentata di un competente ministro ombra.